COMUNICATO STAMPA
Roma, 5 marzo 1997
LE PREFETTURE ITALIANE IMPEDISCONO AI COMUNI DI ISSARE LE BANDIERE TIBETANE SUI PENNONI, E BLOCCANO IN ITALIA UNA INIZIATIVA MONDIALE PREVISTA PER IL 9 E 10 MARZO PROSSIMI. MOLTE LE ADESIONI NEL MONDO; NON POCHE LE DISOBBEDIENZE IN ITALIA.
MENTRE SI AVVICINA PER LE STESSE DATE LA MOBILITAZIONE DI GINEVRA.
Mentre centinaia di enti locali in Europa hanno deciso di issare la bandiera nazionale tibetana sul loro pennone il 9 e 10 marzo prossimi, cosø come avevano fatto lo scorso anno nell'anniversario dell'Uprising Day, in Italia Comuni, Province e Regioni continuano ad essere molto decisamente "sconsigliati" dall'aderire alla iniziativa da parte dei Prefetti.
Il 9 e 10 marzo prevista una mobilitazione mondiale per la libertß del Tibet e per la democrazia in Cina, promossa, insieme al Partito Radicale Transnazionale, dall'Intergruppo Tibet al Parlamento Europeo, dalle Comunitß tibetane in esilio e dai Tibet Support Group.
Ginevra vedrß lo svolgersi di due giornate di manifestazioni europee, mentre altre marce nonviolente si terranno a New York, New Delhi e Canberra; il 10 marzo non soltanto ricorre l'anniversario della sanguinosa repressione della rivolta di Lasha da parte dell'armata di Pechino, ma si aprono proprio a Ginevra i lavori della Sessione della Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite, che intendiamo sia chiamata a votare una Risoluzione in materia.
Le manifestazioni di Ginevra avranno in particolare l'obiettivo dell'apertura di negoziati senza precondizioni tra Pechino e Dalai Lama, sotto l'egida dell'ONU.
Ma l'altra grande iniziativa per il 9 e il 10 marzo quella delle bandiere sui pennoni degli enti locali.
Giß l'anno scorso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Presidente Dini - aveva disposto che le Prefetture recisamente impedissero ai Comuni di issare la bandiera. Quest'anno ci risulta le Prefetture italiane stiano operando nello stesso senso. Ci chiediamo da dove giunga tale disposizione, se dal Governo nel suo complesso o, come sembrerebbe, da alcuni dei suoi membri, particolarmente attenti alle peraltro del tutto indebite ingerenze della diplomazia cinese.
Ci conforta comunque che nonostante tutto molti siano gli Amministratori disobbedienti, quest'anno come nel 1996.
Partito Radicale
06/689791