Il presidente
passa la parola al Sindaco il quale riferisce che nei giorni 9 e 10 marzo 1997 cittadini d'Europa, del Tibet e di altri paesi del mondo parteciperanno a Ginevra alle manifestazioni per la libertà del Tibet.
Propone che il consiglio discuta ed approvi il seguente ordine del giorno:
Il Consiglio Comunale di Galatina
"Considerato che in Tibet si sta giocando una pagina essenziale per l'avvenire dell'umanità, per la sopravvivenza di un popolo che lotta con le sole armi della nonviolenza;
Considerando che è un dovere dei cittadini del mondo intero sostenere, in nome dei principi della responsabilità universale e della nonviolenza, questa lotta che riguarda l'intera umanità.
Rivolge un pressante appello:
all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
al suo Segretario Generale
al suo Consiglio di Sicurezza
ai membri della Commissione ONU dei diritti dell'uomo
ai capi di Stato e di Governo di tutto il mondo
alle Assemblee parlamentari di tutto il mondo
ai rappresentanti della comunità economica internazionale
affinché siano esperiti tutti gli sforzi politici e diplomatici possibili per aprire al più presto - sotto l'egida delle Nazioni Unite - un negoziato tra il governo della Repubblica Popolare di Cina e il governo tibetano in esilio per la pacifica risoluzione della questione tibetana, così come il Dalai Lama non ha mai cessato di proporre.
Chiede inoltre che:
venga da subito posto fine alle violazioni dei diritti della persona nel tibet e vengano rilasciati tutti i prigionieri di opinione detenuti in Tibet con particolare riferimento a Ngawang Choepel e Ngawang Sangdrol;
2. La libertà di religione venga effettivamente garantita e, in particolare, che sia liberato Gedhun Chokey Nyima, il giovane Panchen Lama, e la sua famiglia;
vengano interrotti immediatamente i trasferimenti di popolazione cinese in Tibet e venga iniziato il processo di decolonizzazione restituendo ai tibetani le terre e le proprietà espropriate durante i 40 anni di occupazione cinese.
La questione della decolonizzazione del Tibet venga urgentemente affrontata dal Comitato sulla decolonizzazione dell' ONU;
siano liberati tutti i prigionieri di coscienza in Cina a cominciare da Wei Jingsheng, leader del Muro della democrazia e Premio Sakharov 1996 del Parlamento europeo, e Wang Dan, uno degli ispiratori del Movimento studentesco cinese del 1989;
siano chiusi i campi di concentramento, i famigerati "laogai", dove sono attualmente detenuti in disumane condizioni di detenzione decine di migliaia di prigionieri politici;
siano prese misure immediate da parte dei Governi di tutto il mondo affinché non siano più importanti i generi di consumo prodotti nei campi di lavoro cinesi;
venga dato seguito, da parte dell'Unione europea e dei governi degli Stati membri , alle risoluzioni adottate al Parlamento europeo e dai Parlamenti tedesco, belga e lussemburghese.
Esprime il suo sostegno al popolo tibetano, al movimento democratico cinese, a tutte le vittime dell'occupazione cinese in Tibet e del regime totalitario cinese;
Sostiene i coraggiosi e costanti sforzi del Dalai Lama per ripristinare pacificamente le libertà politiche , culturali e religiose del popolo tibetano;
Si appella al popolo cinese ed al suo governo perché sia iniziato un processo di pace, fondato sul dialogo e sul negoziato, unica soluzione in grado di mettere termine alla tragedia in corso nel Tibet.
Si appella alle responsabilità dei Governi democratici affinché, con tutti gli strumenti a loro disposizione, tutelino i diritti fondamentali della persona, politici, civili, religiosi e sindacali in Tibet, in Turchestan orientale, nella Mongolia interna ed in tutta la Cina;
Chiede alle forze economiche del mondo di esercitare le loro responsabilità e capacità di indirizzo politico, affinché gli investimenti e tutte le transazioni economiche siano subordinati al rispetto dei diritti dell'uomo e dei diritti dei popoli;
Sottolinea con forza la volontà di perseguire al di là della presente manifestazione, la mobilitazione in favore delle libertà del Tibet e dei principi di responsabilità universale e della nonviolenza.
Il CONSIGLIO COMUNALE
Udita la proposta del sindaco;
Uditi gli interventi di cui all'allegato resoconto;
Acquisiti i pareri favorevoli espressi ai sensi dell'art. 53 della legge 14290;
Con la seguente votazione resa per alzata di mano:
Consiglieri presenti: N. 21
Consiglieri votanti: N. 21
Astenuti: N. -
Voti favorevoli: N. 21
Voti contrari N. -
DELIBERA
Di approvare l'o.d.g. così come formulato nella relazione esposta dal Signor Sindaco e riportato nella parte narrativa della presente deliberazione;
2) Di inoltrare copia dell'o.d.g. suddetto alle seguenti autorità:
all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
al suo Segretario generale
al suo Consiglio di sicurezza
al Presidente della Repubblica italiana
al Presidente del Consiglio dei ministri
al Ministro degli Affari esteri del Governo italiano