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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Matteo - 9 marzo 1997
PREAMBOLO ALLO STATUTO
L'ultimo capoverso del preambolo dice :

" Il Partito Radicale................

Dichiara di conferire all'imperativo del "non uccidere" valore di legge storicamente assoluta, senza eccezioni, nemmeno quello della legittima difesa. "

Questa formulazione, che ha a mio parere, un'indubbia valenza provocatoria, andrebbe meglio approfondita e specificata.

Da quel testo, non riesco a comprendere e forse tutti noi dobbiamo farlo, come è possibile rispondere alla violenza, quando è il diritto di vita ad essere minacciato; certo, Ghandi ha dimostrato che la nonviolenza può essere una risposta vincente.

Ma chiedo a me e a tutti voi, com' è possibile tradurre in legge, in diritto positivo (ius positum civitate), seguendo il pensiero liberare, la pratica della nonviolenza ?

Il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza, alle supreme forme di lotta nonviolenta devono diventare un obbligo giuridico degli Stati o meglio, di un futuro stato di diritto transnazionale ?

Credo che occorra riflettere molto sulla prassi della teoria nonviolenta, che attualmente, mi pare, non risponda in pieno alle esigenze dello stato liberale, di diritto; del resto in questi anni, il Partito Radicale, ha continuato a considerare l'istituto della "legittima difesa" ancora utile, magari come extrema ratio, per garantire la vita del diritto per il diritto alla vita.

Questo può essere uno spunto per iniziare una riflessione, alla quale oggi, da Ginevra, il Segretario del Partito ha invitato tutti noi.

Grazie a chi vorrà raccoglierlo.

 
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