Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 06 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 12 marzo 1997
Matteo, Mihai,
che vi sia finalmente qualcuno che abbia voglia di discutere, e che ne abbia la volontà, e decisamente una bella notizia. At last; finalmente. Perché spesso, molto spesso, anche le organizzazioni più attente al come decadono facilmente nell'attivismo del che cosa, e nella politica per la politica.

In termini di riflessione e di possibilità di riflessione collettiva a mio parere l'itinerario non deve seguire letteralmente la direzione che indica Mihai. Il Manifesto è certo un punto di arrivo, ma metodologicamente non sarebbe male partire da quella che chiamiamo manifesto, e nutrirlo. Proprio perché non diventi né un totem né un tabù.

E il più possibile, o più dell'apparentemente possibile, occorre parlare. Aiutati dal fare un giornale. Ma il giornale o è un manifesto, o non è, mi sembra. Nel senso che se il cosiddetto manifesto (E PER FAVORE NON DIAMO TROPPA ENFASI ALLA COSA, ALTRIMENTI SI RIDUCE AD ENFASI SU UNA PAROLA VUOTA) non è un programma e un progetto, mutevole nel corso di alcuni mesi, con la M minuscola, diviene un totem. E non ci serve.

Se mi permettete, andate a rileggervi il testo numero 12321 di questa conferenza.

Pure, mi sembra necessario guardare al Preambolo non come ad un decalogo freddo. Si tratta di una cosa diversa, così come è diversa da quel che sembra la nostra opzione nonviolenta. Che è politicissima. E allo stesso modo si propone e fa vivere una politica nonviolenta in un'aula parlamentare come in strada. Il punto è esclusivamente nel rapporto tra mezzi e fini. Apparentemente a prescindere dall'essere violenti o meno i mezzi. Esagero, qui; ma si tratta di questo. E quindi si tratta dello status quo da modificare e sostituire con un nuovo status quo.

In questo sorge la primazia della legalità e della legalità contrattualistica nei rapporti interni ad una società.

Il discorso è lungo; ma mi sembra proprio che l'unico modo per essere liberali oggi sia essere nonviolenti; e l'unico modo per essere nonviolenti oggi sia essere liberali.

Più di nonviolenza, quindi, io parlerei e lavorerei sul nuovo - necessario - essere liberali.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail