Successo a Ginevra per la manifestazione di fronte al palazzo dell'ONU
MIGLIAIA SOLIDALI CON IL TIBET
Il Dalai Lama è intervenuto denunciando le incarcerazioni e le torture subite dai tibetani
Ginevra - Una grande manifestazione con migliaia di persone e tante, tante bandiere del Tibet ha salutato, sabato e domenica scorse a Ginevra, il trentottesimo anniversario della sollevazione nazionale contro la Cina del 10 marzo 1959 a Lhasa.
L'iniziativa organizzata dalle Comunità tibetane europee e dal Partito radicale transnazionale, ha visto anche la partecipazione ufficiale del capogruppo al Senato della Lega Nord Enrico Speroni.
La manifestazione è stata indetta in coincidenza l'apertura della sessione annuale della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo. Il Dalai Lama, capo spirituale dei tibetano, in esilio in India, è intervenuto a Ginevra con un discorso pronunciato di fronte al Palazzo delle Nazioni dell'ONU, auspicando che il successore di Deng Xiao Ping "trovi la saggezza e il coraggio di risolvere la questione del Tibet con un pacifico negoziato", ricordando al mondo che gli abitanti del Tibet invaso dalla Cina sono sottoposti "a un numero sempre crescente di carcerazioni e di torture",.
Nel commentare l'iniziativa, Speroni ha rilevato da parte sua con rammarico "l'assenza di parlamentari italiani", riconoscendo "ai radicali il merito di aver organizzato una manifestazione così importante per chi crede nella lotta per i diritti umani e per l'autodeterminazione dei popoli". Il capogruppo leghista al Senato è il primo firmatario di una mozione - a cui hanno aderito rappresentanti di svariate forze politiche - che chiede al governo italiano di promuovere una risoluzione sulla violazione dei diritti della persona in Cina e nei territori da essa occupati.
"L'Italia e la Francia - spiega Lucio Berté, del Partito radicale transnazionale - stanno rompendo la solidarietà dell'Unione Europea sulla questione tibetana. Occorre che la mobilitazione, pur efficace, dimostrata nella due giorni di Ginevra, non diventi una semplice scadenza rituale. L'obiettivo è ottenere risultati anche piccoli, ma concreti. Se ci si ferma alle grandi dichiarazioni di intenti , agli obiettivi deboli, si finisce solo per fare il gioco della Cina. Che ha dalla sua parte un impero che dura millenni. Ed il tempo che passa gioca solo a suo favore".