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Partito Radicale Roma - 12 marzo 1997
TIBET E DIRITTI UMANI. DINI: L'ITALIA VOTERA' CONTRO PECHINO

La Stampa, 12 marzo 1997, pag.9

Roma. Per l'Italia la risoluzione dell'Onu sulle violazioni dei diritti umani in Cina e in particolare nel Tibet "deve essere varata". E' stato il ministro degli Esteri Dini a fugare i dubbi sorti dopo alcuni articoli di stampa, riferendo pure che "quattordici Paesi europei su quindici sono di questo avviso".

Nei giorni scorsi alcuni giornali avevano scritto che Italia e Francia erano intenzionate a votare contro la risoluzione delle Nazioni Unite in discussione alla Commissione diritti umani che si riunirà a Ginevra dal 10 marzo al 18 aprile. In un'intervista al "Foglio", il titolare della Farnesina ha precisato che questo è vero solo per la Francia.

"Quando si guarda alla Cina, al Tibet, all'Islam, una volta detto che i principi vanno sempre ribaditi occorre anche tenere conto delle diverse tradizione", ha spiegato Dini parlando del rispetto dei diritti umani. "Con tutto ciò - ha tuttavia aggiunto - la risoluzione dei cinesi, deve essere varata". Nella bozza di risoluzione dell'Onu si chiede che in Tibet vengano ripristinate le libertà politiche e religiose sostenute dal Dalai Lama e che vengano chiusi i famigerati "Laogai", i campi di prigionia che ospitano decine di migliaia di detenuti politici. [Agi]

 
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