Roma, 12 mar. - (Adnkronos) - Per la seconda volta il presidente del Senato Nicola Mancino si oppone all'unanimità dei capigruppo per la messa all'ordine del giorno della mozione proposta dal Partito radicale transnazionale in materia di diritti umani in Cina. Presentata da oltre 20 senatori, la mozione impegna il governo italiano ad operare in ogni modo possibile presso la Commissione delle nazioni Unite per i diritti umani per il deposito e l'approvazione di una risoluzione di censura nei confronti di Pechino per la violazione dei diritti umani in Tibet e in Cina.
Le ragioni addotte da mancino, si legga in un comunicato dei radicali, sono quelle per cui la prossima visita del ministro degli Esteri cinese in Italia renderebbero "inospitale" un paese il cui Parlamento impegnasse il proprio governo a non tacere, complice, sulla gravissima condizione della democrazia in Cina e nei paesi da Pechino occupati. Ricordando che da parte dell'Unione Europea e degli Stati Uniti esisterebbe la volontà di depositare alla commissione una risoluzione congiunta, il partito radicale sottolinea che il governo italiano pone il veto impedendo coś la presentazione di tale risoluzione.
(Com/Zn/Adnkronos)
12MAR97 19:58