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Conferenza Partito radicale
Schiavi Giandomenico - 14 marzo 1997
Paolino, Mihai, Matteo. Un Totem. O un Partito Radicale troppo piccolo.

Ci siamo sempre definiti come ciò che abbiamo fatto nel passato, ciò che facciamo ed i nostri progetti.

I nostri progetti oggi quali sono?

Liberare il Tibet? Certo è solo un obbiettivo strumentale a qualcosa d'altro. Il rispetto del Diritto in generale, ma immagino che abbiamo anche l'ambizione di imporre per quanto possibile il Diritto che vogliamo noi. Qual'è questo diritto? C'è la mozione di Budapest, i quattro obbiettivi anche loro con un valore che va aldilà della loro realizzazione concreta.

Tutto magnifico. Davvero magnifico.

Eppure a mio giudizio, per le nostre ambizioni non basta.

Paolino si preoccupa di non innalzare Totem, perchè il mondo cambia, cambiano le condizioni oggettive ed anche la nostra situazione soggettiva e le nostre capacità. Eppure Paolino si pone per l'anno prossimo di portare un milione di manifestanti ad occupare il Tibet, o comunque si pone questo obbiettivo per indicare le proporsioni (il metodo) di ciò che secondo lui occorre fare. Non credo che Paolino voglia raccogliere un milione di persone che da tutto il mondo raggiungano il Tibet facendo leva sulla simpatia che nel mondo c'è per i Tibetani. O facendo leva sul fatto che glielo chiediamo ___NOI___ radicali di cui c'è da fidarsi. Paolino vuole che un milione di persone raggiungano il Tibet per imporre Diritto che abbia validità anche per loro, per i loro interessi.

Io però voglio che un milione di ____RADICALI____ "invadano il Tibet l'anno prossimo". Voglio che il Partito diventi un Totem. La differenza è che chi oggi è il partito deve abbandonare la parte più larga possibile di libertà di manovra che è poi anche la possibilità di controllo del partito stesso, affinché tutto ciò che è più importante non abbia più nessun bisogno di essere controllato. Ma sia già stabilito, FOSSILIZZATO, deciso e, quindi, offerto, senza nessuna necessità di appelli alla fiducia nei confronti di chi oggi è il Partito Radicale, messo quindi a disposizione di tutta la sua enorme potenzialità di militanza, senza nessuna intermediazione. Un Totem sotto il quale chi ne condivide le ragioni di esistere non possa avere dubbi a radunarsi. Così che non si debba lavorare affinché questo milione di invasori dopo il Tibet, l'anno dopo "invada l'impero successivo", perchè si tratta di un milione di persone che sa già di doverlo fare, ed ha già deciso di farlo.

Un partito in cui qualsiasi cosa che si discosti da ciò che tutti conoscono come proprio possa essere denunciato come inganno prima che criticato.

Un nuovo statuto del Partito Radicale come definizione immutabile del suo obbietivo concreto e delle sue concrete regole fondamentali.

Che il congresso stabilisca ed aggiorni non gli obbiettivi intermedi con una mozione generale, ma l'intero percorso.

L'obbiettivo a cui penso naturalmente è quello che veniva proclamato durante la campagna dei 30.000.

Uno statuto senza preamboli, che quindi suoni più o meno così:

1) IL PARTITO RADICALE, IL SUO NOME, IL SUO SIMBOLO, LA SUA STORIA, IL SUO OBBIETTIVO E' LA PARTECIPAZIONE ALLE PRIME ELEZIONI DIRETTE PER L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA SOVRANA DELLE NAZIONI UNITE, LA PROMOZIONE DI PROPRI CANDIDATI PER IL GOVERNO E GLI ORGANI DI CONTROLLO E DI GIUSTIZIA DELLE NAZIONI UNITE DEMOCRATICHE, CONFORMATE QUESTE AL PRICIPIO DELL'INDISPONIBILITA', PER LA LEGGE, DELLA VITA, DEL CORPO, DELLA COSCIENZA E DEL TEMPO DELL'INDIVIDUO, ED ORDINATE COSI' DA GARANTIRE A CIASCUN CITTADINO IL PIENO ESERCIZIO DELLE PROPRIE PREROGATIVE QUALE CHE NE SIA LA NAZIONALITA', LA CULTURA E LA LINGUA D'ORIGINE.

2) IL CONGRESSO HA DEFINITO IL PERCORSO COME SEGUE:

.....

TUTTO CIO' CHE ATTIENE LA VITA, L'ESISTENZA E L'ATTIVITA' DEL PARTITO RADICALE, TUTTO CIO' CHE E' NOTO AGLI ORGANI, AI FUNZIONARI ED AGLI IMPIEGATI DEL PARTITO RADICALE E' PUBBLICO E PUBBLICIZZATO. I DIRIGENTI, I FUNZIONARI, E GLI IMPIEGATI QUOTIDIANAMENTE PUBBLICANO IL RESOCONTO DELLA LORO ATTIVITA'.

GLI ORGANI, SU RICHIESTA DI TERZI, DICHIARANO L'UTILITA' DELL'AZIONE MILITANTE DEGLI ISCRITTI E DELLE ORGANIZZAZIONI CHE SI IMPEGNINO INFAVORE DEL PARTITO, E CONTROLLANO CHE ALCUNO SI ATTRIBUISCA MENDACEMENTE MERITI NELL'AZIONE DEL PARTITO RADICALE.

 
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