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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 9 aprile 1997
EUROPA DIVISA SUI DIRITTI UMANI - NESSUN ACCORDO CONTRO LA CINA.

Da repubblica dell'8 aprile:

<<... la censura anticinese avrebbe diovuto porare il marchio dell'unione europea, come ogni anno a partire dalla repressione della rivolta di tienanmen nel 1989, ma quest'anno Parigi ha deciso di tirarsi indierto, seguita a ruota da Bonn, Roma e Madrid ... il niet francese è stato accolto con irritazione dall'Olanda, presidente di turno della UE. Non aver potuto presentare una mozione comune per tutti i paesi UE sull'argomento -ha sottoineato il ministro degli esteri Hans Van Mierlo- rappresenta un grave danno per l'unione sulla scena mondilae, proproi mentre i 15 tentano di mettere a punto una strategia comune in materia di politica estera. Van Mierlo ha anche sorttolineato come sui diritti umani non sia giusto adottare politiche differenti a aseconda dell'importanza econimica e commercilae del paese da censurare (sulle risoluzioni contri Iraq, Iran e Birmania è stato raggiunto facuilmente un accordo e verrarnno presentate a nome di tutta l'unioone europea). Il leadeder dei democratici di Hong Kong, Martin

Lee ha accusato la francia e gli alteri paesei occidentali di chiudere gli occhi sulle violazione dei diritti umani in nome del profitto: "Guardano alla Cina soltanoto come a un mercato da conquistare, un gigantrsco mercato di 1,2 miliardi di persone". La battaglia sulla risoluzione per i diritti umani in cina a Ginevra è scoppiata pochi giorni dopo l'approvazione di quella, fortemente appoggiata dall'italia per una moratoriA sulla pena di morte. Stavolta però Roma fa parte del fronte del no. Alla farnesina -dove ieri lamberto Dini ha visto il presidente del parlamento cinese Qiao Shi, in visit a in italia- negano che le due posizioni siano in contraddizone e ricordano che la risoluzione antipechino è stata presentata pert 8 anni di fila, ma non è mai arivatat al voto perché la Cina è sempre riuscita a fermarla con l'appoggio dei paesi in via di vsiluppo. Aver contunuiato a riproporre quel tastomnon ha migliorato la situazione dei diritti umani in Cina. >L'italia , dicono ancora alla farnesina, non avrebbe

rotto il fronte europeo di prporia inziativa, ma trova formalistaica la fiducia dei paesi nordeuropeimnello strumento risoluzione. Con ogni probabilità, concludono, anche quest'anno la cina riuscrà a no far votare la commissione. Nel caso in cui invece il tetso proposto dalla danimarca arrivasse al voto, ">Roma terrà conto di quello che faranno i paesi maggiori".

 
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