Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - Il Partito radicale transnazionale ha criticato il rinvio della discussione e del voto in Senato sulla mozione che impegna il governo a compiere ogni atto politico e diplomatico perché la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani voti ed approvi una risoluzione di censura di Pechino per la violazione dei diritti umani in Cine ed in Tibet.
Un comunicato informa che Paolo Pietrosanti, membro del consiglio generale del Partito radicale, ha inviato oggi una lettera aperta a tutti i capigruppo del Senato nella quale sottolinea che la mozione presentata dai radicali è stat sottoscritta da senatori di tutti i gruppi politici: "E' difficile credere che distrazione e negligenza abbiano indotto ad un tale rinvio - si legge nella lettera - la Commissione Onu concluderà i lavori il 18 aprile e discutere nello stesso giorno la mozione sarebbe inutile".
Pietrosanti nella lettera ricorda come il presidente del Senato Nicola Mancino aveva già rinviato la mozione per "ragioni di ospitalità", poiché la sua discussione avveniva proprio durante la visita a Roma del presidente del Parlamento cinese, Qiao Shi. La lettera ricorda ancora che il ministro degli Esteri Lamberto Dini in un'intervista dell'11 marzo scorso al "Foglio" aveva dichiarato che "la risoluzione all'Onu sui diritti umani , nonostante le obiezioni dei cinesi, deve essere varata". Pietrosanti conclude che ora "è saltata ogni possibilità di intervento del Parlamento italiano in relazione alle cruciali questioni cinese e tibetana".
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