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Partito Radicale Roma - 29 aprile 1997
Rivolta indipendentista dei musulmani nello Xinjiang
SCONTRI IN CINA

MORTI 2 DIMOSTRANTI

DA "la Repubblica" 29 aprile 1997 pag. 16

Pechino Tensione nello Xinjiang, la regione musulmana della Cina di cui l'etnia Uighur reclama l'indipendenza. Giovedì soldati dell'esercito cinese hanno aperto il fuoco a Yning provocando la morte di due persone e il ferimento do altre cinque. Le vittime facevano parte di un gruppo di manifestanti che avevano cercato di bloccare un convoglio militare. A bordo viaggiavano trenta detenuti tutti di etnia Uighur condannati a morte, all'ergastolo o a pesanti pene detentive per i disordini scoppiati nella regione lo scorso febbraio.

Giovedì il processo si era appena concluso e il verdetto era stato annunciato a migliaia di persone radunate nello stadio della città. Un gruppo di manifestanti il cui numero è incerto ha bloccato il convoglio. I soldati hanno cercato di disperdere la folla, non riuscendoci hanno aperto il fuoco.

Lo scorso febbraio la rivolta era esplosa dopo una dimostrazione anticinese della etnia musulmana e turcofona degli Uighur che lotta per la costituzione nello Xinjiang al confine con il Kazakhstan di uno stato indipendente. Nei disordini, ai quali parteciparono un migliaio di persone, ci furono 10 morti e 198 feriti.

Lo Xinjiang, terra ricca di petrolio e dove la metà dei 16 milioni di abitanti è Uighur, è stato teatro negli ultimi mesi di violenti attentati anticinesi.

Il 25 febbraio, giorno dei funerali di Deng Xiao Ping, tre bombe erano esplose contemporaneamente nel capoluogo di Urumqi, facendo, facendo almeno nove morti e 74 feriti. Una decina di persone sono state arrestate per l'attentato, rivendicato da un'organizzazione di esuli Uighur in Kazakhstan.

Le condanne, ha detto ad Alma Ata il responsabile dell'organizzazione "Fronte rivoluzionario unito del Turchestan orientale" Mondan Mukhlisi, "provocheranno nuove proteste Le autorità cinesi stanno spingendo gli Uighur alla rivolta".

Ieri la polizia del Kazakhstan ha fermato una cinquantina di militanti di etnia Uighur, che manifestavano davanti all'ambasciata cinese ad Alma Ata per protestare contro l'esecuzione di tre loro compagni in Cina.

 
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