leggo su La Repubblica di oggi, nonche' sul Frankfurter Allgmeine e sul Suddeutsche Zeitung, che un inviato del settimanale Ser Spiegl, e' stato arrestato in Cina dalla polizia, e per ora e' tenuto agli "arresti morbidi". E' colpevole di aver preso contatti con la famiglia di Wei Jingsheng. Non solo, ma insieme a lui sarebbe stato anche arrestato il fratello di Wei.La notizia, sui giornali tedeschi e' della Dpa, mentre su La Repubblica e' del corrispondente Andrea Tarquini (non sapevo che il giornale di mauro avesse un corrispondente in Cina).
Il fatto in se e' solo una conferma di quanto gia' sappiamo. Ma il cancelliere Khol e' in viaggio per un suoi tour in Asia che toccherebbe anche la Cina.
La mia riflessione e' la seguente.
Finanto che che di Wei se ne occupa il nostro partito, tirando anche il ministro Dini su alcune affermazioni interessanti sulla non-democrazia in Cina, laquestione e' in certi termini. Ma se si incazzano i tedeschi (e non e' sottomissione culturale e politica, ma presa d'atto), forse abbiamo qualche chance in piu'.
Potrebbe essere la buona occasione per mobilitarci sulle istituzioni tedesche per chiedere la liberazione del loro connazionale e di chi e' stato arrestato con lui -il fratello di Wei.
Credo che abbiamo molte carte in regola per farlo, in Germania, perche' il problema e' tutt'altro che di pertinenza interna tedesca.
............ e non e' niente di "in piu'" rispetto alle priorita' che abbiamo in corso.