Quando William Ewert Gladstone formo' il suo secondo governo, il 23 aprile 1880, a 70 anni era gia' oltre l'eta' della pensione (se questo concetto fosse esistito nel secolo scorso), e in effetti si era' gia' ritirato dalla vita politica piu' di una volta per immergersi nelle sue passioni: la teologia e i classici greci. Gladstone torno' con riluttanza alla guida del Partito liberale, solo per senso del dovere, tra la diffidenza di altri politici inglesi e di Bismarck che disse di lui "e' facile avere principi adattabili a giustificare la propria condotta". Infatti, ne' l'avanzata eta' ne' l'elevata idealita' impedirono a Gladstone di perseguire gli interessi del paese in modo molto pragmatico, grazie anche alle sue origini mercantili: il padre fu un prospero commerciante di Liverpool la cui influenza non disparve nonostante l'educazione a Eton e Oxford. Di formazione politica conservatrice, Gladstone approdo' al Partito liberale con la corrente liberista di Peel e costrui' la sua reputazione ministeriale co
me cancelliere dello scacchiere riducendo progressivamente tasse e dazi doganali tra il 1852 e il 1866. La sua principale capacita' politica, la flessibilita', non ne fece mai un opportunista come il suo predecessore Disraeli: Gladstone non cambio' frequentemente approccio (comunque mai in modo cinico o capriccioso). Quando lo fece fu con grande angoscia e senza dubbio anche una buona dose di preghiere: era infatti un uomo profondamente religioso.