Come ho cercato di spiegare in dettaglio, ricordando, anche, che non posso pretendere che sono stato perfetto in quelle spiegazioni, ho cercato di dire che c'e' stata una certa divisione geo-politica dell'Albania! Cioe', una certa divisione dal sud al nord sulle pendenze politiche del sud alla sinistra e sulle pendenze del nord alla destra...
Comunque, visto che i Balkani hanno molti problemi etnici, e di ristrutturazione dei paesi, io credo che in questa zona, facendo un confronto professionale politico, le pendenze non sono del tipo puro politico, ma in piu' dei clan diversi che rapresentano interessi diversi delle etnie diverse.
La politica comunista che era' molta forte nei Balkani aveva chiuso questi problemi politici-etnici con tanta forza per un mezzo di secolo, ma, certamente non risolti...
L'idea di un mondo internazionale comunista dei lavoratori in potere non permeteva, per niente al mondo, di discutere sulle etnie e loro problemi. Il mondo era' gia' dei lavoratori internazionali delle stesse idee, mai, di etnie diverse! Chi doveva discutere sulle etnie diverse, sulle divergenze dei popoli, sulla proprieta privata dell'individui, sul mercato libero, sulla divisione degli Stati tramite i confini naturali, era' un vero nemico dell'internazionale comunista e doveva tenere conto sulla dittatura di fero del proletariato!
Poi, come risultato di queste politiche assurde sono nati i nuovi confini tramite le separazioni ideo-politiche e non culturo-geografici. I Stati, per forza, cominciavano a distinguersi tra i sistemi politici e non dalla tradizione culturale dei costumi e della lingua, e cosi facendo rispettare dei confini creati dalle ideologie e dal patto di Varsciava. Cose d'avvero incredibili, ma, noi dell'est gli abbiamo vissuti sulle nostre spalle queste assurde regole di fero.
Ovviamente, tutto veniva messo in atto con una certa approvazione, forse senza altre alternative, dell'Ovest che creo' il NATO... L'Albania e' stata decisa, per molti motivi, di stare fuori dall' ambe due i patti militari, e facendo cosi, fondare uno "Stato Specifico Comunista", cioe' lo Stato piu' assurdo del comunismo.
Poi, dopo 50 anni, e' venuto il momento in cui l'Ovest aveva bisogno per il mercato vuoto dell'Est, e sulle nostre parti, prima e' arrivata la vera poverta', e dopo il pluralismo delle idee, il pluralismo delle politiche, della liberta' della parola, della religione, la cosa, che comincio' a dare la precedenza per fare distinguere e regioni, i popoli un dall'altro, tramite i costumi, le lingue, le tradizioni.
Ma, per sradicare quello che aveva seminato e rafforzato il comunismo, specialmente nei Balkani, ci vorra', forse, molto in piu' che si e' voluto per radicarla...
Per primo, abbiamo il piu' nuovo Stato dei Balkani, la Maqedonia, che ha problemi di identita' della etnia, di cultura, di lingua e di proprieta' con la Grecia, con la Bulgaria, con la ex Yugoslavia, e specialmente, con gli albanesi come secondo componente constituivo di questo Stato; poi, il problemi di identita' gli ha anche la ex Yugoslavia Federativa che cerca di sconfinare anche tramite la guera; La Bosnia di dopo guera anche, che si e' composta tra diverse etnie, la Grecia vicinissima che c'ha problemi con i Turchi per il Qipro, e con gli Albanesi per le sue assurde pretese sul Vorio Epirio limitandondoci in pubblico con i minoritari greci del sud Albania...
Ed ovviamente, dopo tali esperienze dei Balkani, e specialmente del'ultimo mezzo secolo del comunismo, non si puo' pretendere da i politici di questa zona di essere ben precisi nella politica professionale di uno Stato, oppure, esserci o della destra o della sinistra, ed intanto, io credo che anche l'Albania non fa eccezione..., e per questo motivo sono dell'opinione che la politica internazionale del futuro debba conentrarsi in piu' su una nuova, oppure, rinovata diplomazia, in cui, i radicali debbano avere un ruolo molto importante.