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Partito Radicale Roma - 8 maggio 1997
CRIMINI DI GUERRA. MILIZIANO SERBO CONDANNATO ALL'AJA

Corriere della Sera, 8 maggio '97, pag. 13

La prima volta dopo Norimberga.

L'AJA. Colpevole, ma solo in parte. Con una sentenza assai sofferta, il Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia ha condannato ieri il serbobosniaco Dusko Tadic, 41 anni, per crimini contro l'umanità e per tortura. Ma lo ha assolto dall'accusa di omicidio. La sentenza è la prima pronunciata da una corte penale internazionale dopo il processo di Norimberga del 1945 contro i gerarchi nazisti. Tadic è stato riconosciuto colpevole per 11 capi di imputazione su 31. La giuria, presieduta dall'americana Gabrielle KirkMcDonald, ha impiegato sei mesi dalla fine del processo - celebrato da maggio a novembre 1996 - prima di riuscire a raggiungere un accordo sul verdetto finale.

Dusko Tadic, titolare di un bar nel villaggio di Kozarac (Bosnia settentrionale), era accusato davanti al Tpi di decine di casi di torture, omicidi e violenze sessuali perpetrati nel 1992 nei campi di concentramento di Omarska, Trnpolje e Keraterm, ai danni dei detenuti musulmani. Tadic si è sempre proclamato innocente, affermando di essere vittima di un caso di omonimia e di considerarsi un capro espiatorio offerto alla vendetta collettiva dei musulmani. Per alcuni casi di omicidio, ha spiegato la presidente della giuria, l'imputato è stato riconosciuto innocente, in altri casi i regolamenti del Tribunale non potevano essere applicati ai fatti in questione.

In totale, undici capi d'accusa riguardanti omicidi e torture sono stati dichiarati inapplicabili, nove imputazioni di omicidio hanno condotto a un verdetto di non colpevolezza e undici capi d'accusa per torture e pulizia etnica hanno portato alla condanna. La pena dovrà essere annunciata il primo luglio, ma intanto Tadic, tramite i suoi avvocati, ha già presentato appello. Costituito nel maggio 1993 con una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia è formato da undici giudici, uno dei quali, l'italiano Antonio Cassese, esercita le funzioni di presidente. Il Tpi ha formato al proprio interno due "Camere" (collegi giudicanti in primo grado) composte ciascuna da tre giudici e una Camera d'appello della quale fanno parte cinque magistrati.

 
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