Il Foglio, sabato 17 maggio '97, in prima
Nonostante l'imminenza delle elezioni politiche anticipate, da lui stesso volute, il presidente francese Chirac non ha voluto rinviare il viaggio ufficiale in Cina, come da alcune parti era stato ipotizzato. Anzitutto perche' la grande politica estera e' una luce che dall'Eliseo si riverbera su tutta la societa' francese e quindi il previsto successo del centrodestra sara' anche merito del presidente. Piu' importante ancora e' il messaggio implicito nella missione: la Francia non si lascera' chiudere nel perimetro europeo, quindi i cittadini francesi possono affidarsi alla politica che, pur tra mille sacrifici, li porta ad accettare la moneta unica. Ma soprattutto ci sono gli affari, conclusi per il valore di 1,8 miliardi di dollari in buona parte concentrati sulle forniture aeronautiche. La Xinjiang Airlines acquistera' cinque Atr72; inoltre saranno venduti alla Cina 30 Airbus. Infine e' stato sottoscritto un protocollo quadro per il futuro jet cinese da 100 posti cui partecipera' con il 38% l'industria eur
opea con le societa' Alenia e Airbus. L'accordo globale tra i due paesi, politico ed economico, conferma una linea diplomatica che risale a de Gaulle: Francia e Cina hanno ribadito la scelta multipolare, che un tempo significava rifiuto del bipolarismo e oggi significa rifiuto dell'egemonia dell'unica superpotenza sopravvissuta. Una dichiarazione ch efa molto comodo anche ai cinesi, che poche settimane fa ne hanno ottenuta una analoga da Eltsin.