LA BAMBOLA PARAPLEGICA SU SEDIA A ROTELLE: OTTIMO, MA PER RAGIONI MOLTO DIVERSE DA QUELLE CHE SI SENTONO IN GIRO. I DISABILI SONO O POSSONO ESSERE MERCATO.
DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI, DISABILE, CONSIGLIERE GENERALE DEL PARTITO RADICALE
Roma, 22 maggio 1997
Paolo Pietrosanti, Consigliere Generale del partito radicale e cieco, ha oggi rilasciato la seguente dichiarazione:
Così come è difficile e stupido pensare che una bambola negra venga venduta più nel Queens che ad Harlem, mi sembra assai più realistico rispetto a quel che si è letto e sentito che la Barbie paraplegica sia stata lanciata sul mercato per rivolgersi ad un target composto di ragazzine costrette su sedia a rotelle, piuttosto che a bambine capaci di correre, e ai loro genitori dai cuori colmi di solidarietà.
Ma è proprio in questo la intelligenza e in certo modo la bellezza della iniziativa commerciale della nuova bambola.
In almeno alcuni paesi ricchi c'è un mercato costituito dai portatori di handicap. C'è un mercato, che esiste e vive. E produce profitti, induce ad investimenti e a ricerca.
Il problema handicap in Italia è del tutto inverso: noi handicappati costituiamo una nicchia di nonmercato. E chi ci rimette siamo noi, con l'arretratezza tecnologica degli strumenti che fanno usare a me, cieco, un computer; con la impossibilità per un paraplegico di acquistare all'estero il necessario per guidare un'auto, dovendo rivolgersi al nonmercato italiano, e al monopolio parastatale che impone prezzi almeno raddoppiati.
La miseria nostra, di noi disabili italiani, è nella assistenza antimercato che continua a monopolizzarci, con leggi spesso folli, e insieme lucidissime.
Viva la Barbie su sedia a rotelle, che sarà venduta soprattutto alle ragazzine disabili. Senza chiacchiere, se non giustamente negli spot pubblicitari.