("Sole 24ore" del 21 maggio)"...Oggi gli Stati Uniti, con oltre 25 miliardi di dollari in investimenti diretti,sono al quarto posto fra i partnerstranieri, dopo Hong Kong e Macao, Taiwan e il Giappone e distanziano di molte lunghezze, in valore, il primo degli europei, la Gran Bretagna. Anno dopo anno Washington assorbeil 30% e a volte anche più, delle esportazioni cinesi. Il deficit commerciale con Pechino è stato nel '96 di quasi 40 miliardi di dollari...La nuova <> americana, formata dal fior fiore dell'industria Usa... si batte per l'eredità di Deng. Lunedì 19 maggio il presidente Clinton ha dato l'annuncio della sua intenzione di rinnovare le clausole commerciali con la Cina davanti a un gruppo di uomini d'affari. La nuova <> è un circuito organizzato nella Business Coalition for US-China Trade, uno stretto alleato del venerando US-China Business Council, fondato nel '73, cinque anni prima che la Cina si aprisse agli investimenti stranieri. Ed è uno strumento che rappresenta gli interessi cinesi, intesi come l'altra faccia di altrettanti interessi americani, con la stessa tenacia e con più efficacia dell'ambasciata di Pechino a Washington. O di Jones, Day, Reavis e Pogue, il grande studio legale di Cleveland (e Washington) al quale l'ambasciata ciense siappoggia per qualche contatto tra i più complessi, soprattutto quelli a valenza economica, con il mondo americano. Ma i 75mila dollari pagati allo studio legale nel '95 sono noccioline rispetto ai milioni spesi dal Gotha imprenditorilae americano per assicurare alla Cina, facendo breccia sui cerberi del Congresso, lo status della <> (Most favored nation, Mfn), che la Cina non riesce, da 17 anni, a farsi ricnoscere su base permanente...Per Pechino si tratta di un passaggio, tutti gli anni, snervante. Perchè tutti gli anni Camera e Senato, giornali e tv dibattono sulla Cina, sulla scarsa democrazia in Cina, sulle mire espansionistiche della Cina, su come la Cina si stia riarmando...sullo sfruttamento durissimo della manodopera nelle fabbriche cinesi, soprattuto nel caso dei contadini inurbati...L'uomo che più di tutti si batte per la Cina è Maurice R. Greenburg, di fatto ilperno di tutto il lobbysmo pro-cinese d'America, presidente dell'American international Group, uno dei giganti delle assicurazioni,un gruppo fondato a Shanghai nel '19 e prosperato inCina fino al '50. Tornato nel 1992, primo gruppo assicurativo straniero ammesso ad operare nella repubblica popolare. l'Aig in Cina è di casa...".