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Partito Radicale Roma - 6 giugno 1997
Prodi a Pechino stuzzica Li Peng

Da "La Stampa" - 6.6.1997 - pag. 8

Di Paolo Patruno

PECHINO Risuonano le salve di cannone nella piazza Tienanmen in onore di Prodi alla guida della delegazione imprenditoriale arrivata a Pechino e accolta davanti al maestoso palazzo dell'Assemblea nazionale del popolo dal primo ministro Li Peng. Ma mentre Prodi passa in rivista la guardia d'onore altre immagini riaffiorano inesorabili alla memoria perché appena trascorso l'anniversario della repressione contro gli oppositori dell'89. E inevitabilmente quel ricordo riemerge anche nel colloquio con il premier di Pechino così che la missione di business per promuovere il " sistema Italia" in questo immenso mercato che sembra un cantiere perenne si tinge anche della questione del rispetto dei diritti umani. E Prodi riferisce ai cronisti di »aver tirato fuori anche l'argomento dei diritti umani affrontandolo non certo in termini di embargo o di veti, ma discutendolo a fondo . E con misura, comunque, perché, come continua il presidente del Consiglio, "in una conversazione ad ampio spettro, che ha svariato dall'Eur

opa alla moneta unica, dal ruolo del dollaro al rafforzamento dei rapporti bilaterali, affrontando i problemi con efficacia, in modo serio e operativo, abbiamo parlato anche di questo".

Ma come ha reagito Li Peng a questo accenno? Prodi ha risposto che »il premier cinese ha riproposto le tesi già presentate in varie sedi, ha parlato delle diversità dei nostri sistemi . Insomma, ha ribadito la solita linea di difesa di Pechino. »Niente di più ha precisato Prodi »perché non era l'occasione dedicata a questo tema . Oggi Prodi concluderà la sua visita, la prima dopo sei anni di un presidente italiano, incontrando appunto l'erede del grande timoniere e del "piccolo" Deng che ha guidato la Cina nell'ultima fase di transizione, quel Jiang Zemin che riunisce le cariche di presidente, segretario del pc e responsabile della commissione militare. Ma fin d'ora si possono mettere agli atti i primi risultati di questa importante missione economica che ha portato in Cina una folta delegazione di 150 operatori scortati dal ministro del Commercio estero Fantozzi. Anzitutto c'è l'accordo di partnership firmato dal presidente dell'Eni Moscato fra l'Agip e la Cnpc, la maggiore società statale petrolifera, pe

r sviluppare nuove attività in aree di interesse comune, che Pechino sta individuando in Iraq e Kazakhistan. Poi c'è stata un'importante intesa firmata da Alessandrello di Confindustria per l'attività delle piccole e medie imprese sul mercato cinese. Quindi un progetto di cooperazione giuridica, di stage a Bologna per magistrati cinesi, e infine un accordo della Volani per un centro di esposizione internazionale in provincia.

 
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