Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 25 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Mihai - 8 giugno 1997
Attentati all'Avana e l'Fbi sospetta gli esuli di Miami
di ALESSANDRO OPPES

L'OFFENSIVA anti-castrista fa un salto di qualitß.

L'Fbi sta indagando su una misteriosa serie di attentati compiuti a Cuba a metß aprile e rivelati solo pochi giorni fa dal Miami Herald: una bomba esplosa nella discoteca dell'hotel Meliß Cohiba all'Avana, un altro ordigno trovato poche ore pi· tardi ai piani alti dello stesso albergo, altre bombe ancora disattivate in altri alberghi all'Avana e Varadero. Il sospetto degli investigatori statunitensi che il materiale per fabbricare le bombe sia partito proprio dalla Florida, dove si concentrano gli oppositori pi· duri del regime cubano: se cosø fosse, significa che sono state aggirate - magari con qualche complicitß - e rigidissime norme di sicurezza dell'aeroporto internazionale di Miami. Da L'Avana nessuna reazione ufficiale, ma la preoccupazione evidente: gli incidenti di metß aprile sono i primi registrati a Cuba dagli anni Sessanta quando - fallita la tentata invasione della Baia dei Porci - gli oppositori del governo di Fidel Castro compirono ancora alcuni tentativi di sabotaggio. Ma a turbare i son

ni dell'amministrazione cubana non in questi giorni solo l'eco delle bombe. Da Washington risuonano con clamore gli effetti di una durissima battaglia politica che ha come sempre in Miami il suo punto di partenza. Gli esiliati della Florida e i loro alleati al Congresso degli Stati Uniti hanno lanciato un'offensiva su larga scala contro l'accordo raggiunto nell'aprile scorso tra il governo di Bill Clinton e l'Unione Europea per attenuare gli effetti della legge Helms-Burton. La Casa Bianca si era in sostanza impegnata a sospendere l'applicazione alle imprese dei paesi europei della dura normativa anticubana durante la permanenza in carica di Clinton. A guidare l'offensiva Ileana Ros-Lehtinen, di origine cubana e deputata repubblicana per la Florida, legata alla lobby estremistica che fa capo a Jorge Mas Canosa, il potentissimo capo della Cuban American National Foundation, prontamente accorso in questi anni a Washington: la richiesta, o la pretesa, che il Congresso voti un pacchetto di misure che inasp

riscano la legge. "L'Unione europea deve capire che non pu negoziare nulla alle nostre spalle", ha dichiarato Ros-Lehtinen con tono di sfida. La Helms-Burton prevede tra l'altro sanzioni contro le compagnie straniere che hanno investito a Cuba in proprietß statunitensi confiscate e nazionalizzate dopo la rivoluzione del '59. L'accordo raggiunto ad aprile con l'amministrazione Clinton aveva indotto l'Unione Europea a sospendere la protesta presentata al Wto, l' organizzazione mondiale del commercio, perch facesse valere gli interessi economici della Ue presso il governo degli Stati Uniti. Dall'Avana, il presidente del Parlamento Ricardo Alarcon lancia l'allarme ("gli Usa vogliono scatenare una nuova guerra economica") mentre il ministro degli Esteri Roberto Robaina comunica le preoccupazioni cubane agli ambasciatori dei Quindici: "Vogliono seminare il terrore, il caos e la fame tra la nostra gente. Il vero scopo della Helms Burton distruggere la nostra nazione, la sua indpendenza e sovranitß, e ristabilir

e il controllo neocoloniale". Se al congresso dovesse passare nuovamente la linea dura, insomma, si riaprirebbe la prospettiva di un braccio di ferro commerciale Europa-Usa. per questo che al Campidoglio di Washington volano in questi giorni parole grosse. Nella battaglia a colpi di insulti, l'ultraconservatore Lincoln Diaz Balart si scagliato contro il deputato democratico di New York Jos Serrano, il quale riuscito a far approvare una proposta che obbliga il Dipartimento di Stato a dare periodicamente notizia delle proteste diplomatiche di Cuba contro gli Usa. Sei dei dieci emendamenti contenuti nel pacchetto della lobby di Miami sono stati per il momento accantonati, non verranno votati dal Congresso: ma il braccio di ferro continua.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail