Hong Kong, i conti dell'ora X
di Pialuisa Bianco, "Panorama" n.23 del 12 giugno 1997
(...)
A esatto contraltare della febbre per le red chip (azioni di aziende quotate alla borsa di Hong Kong, insediate nell'isola ma di proprieta' cinese - ndr) c'e' la sfortunata storia della catena Giordano, jeans, magliette e abbigliamento casual made in Hong Kong e diffusi in tutta la Cina: una specie di Benetton locale, un gioiello del settore, proprieta' del celebre editore Jimmy Lai, sensibilissimo alla tematica proibita dei diritti civili. Prima molti negozi della catena, compresi quelli di Pechino e Shanghai, sono stati chiusi. Poi Lai, costretto dalle pressioni, ha abbandonato la guida della societa' che aveva creato. Infine ha annunciato che il 5 per cento dell'azienda sarebbe stato comprato da cinque aziende di stato cinesi, una addirittura controllata dalle potentissime forze armate della Repubblica popolare. Ma non se ne e' fatto nulla: a uno a uno e senza spiegazione i compratori si sono ritirati lasciando nei guai Lai: nessun investitore, nessuna banca nell'ex colonia si azzarda ad aiutare un nemico
di Pechino.
(...)