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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Roma - 23 giugno 1997
IL GOVERNO CAMBOGIANO CHIEDE CHE L'ONU istituisca un tribunale internazionale per processare Pol Pot con l'accusa di genocidio e crimini contro l'umanità. Pnomh Penh ha confermato ieri l'avvenuto arresto del leader dei Khmer rossi.

Il Sole 24-ore, machette in prima e servizio in quarta pagina

domenica 22 giugno 1997

ANNUNCIO UFFICIALIE: POL POT CATTURATO

PNOMH PENH - Questa volta la notrizia è ufficiale: Pol Pot è stato catturato. Dopo l'annuncio, poi smentito di tre giorni fa, l'arresto del leader storico dei Khmer rossi è stato confermato ieri in una conferenza stampa congiunta dei due premier cambogiani. Hun Sen e il principe Norodom Ranariddh hanno messo temporaneamente da parte la loro rivalità politica e hanno dichiarato insieme che il "criminale" Pol Pot è stato arrestato dai suoi stessi soldati, che si erano rivoltati contro di lui dopo l'ennesimo eccidio voluto dal "Fratello numero uno". I leader del Governo cambogiano hanno anche chiesto che le Nazioni Unite si incarichino di allestire un tribunale internazionale per processare Pol Pot con l'accusa di genocidio e crimini contro l'umanità.

"Questa è la fine dei Khmer rossi - ha dichiarato Hun Sen, che un tempo era uno dei loro leaderprima di schierarsi coi vietnamiti - Consideriamo la cattura di Pol Pot un grande dono per il popolo cambogiano". Ranariddh ha aggiunto: "I Khmer rossi sono finiti militarmente e politicamente". Gli ultimi guerriglieri Khmer rossi, hanno annunciato i due premier, si sono già detti pronti ad arrendersi all'esercito regolare cambogiano. E significativo che assieme all'anziano leader sia stato catturato il suo ex "numero due", Khieu Samphan, la cui sorte "non è stata ancora decisa". I presunti tentativi di alleanza politica tra Khieu Samphan, considerato un moderato, e Ranariddh in vista delle cruciali elezioni del prossimo anno sono stati causa di aspri contrasti tra il principe e Hun Sen, contrario a qualsiasi patteggiamento con i guerriglieri.

Pol Pot è ritenuto responsabile della morte di due milioni di cambogiani tra il 1975 e il '79, durante il tragico e spietato esperimento di "ingegneria sociale" portato avanti dai Khmer rossi.

 
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