Così come non abbiamo condiviso il rituale e le celebrazioni dell'esecuzione oggi non ci sentiamo di condividere un clima diffuso di sconfitta e d'impotenza . Il sacrificio di Josephh O'Dell, la straordinaria mobilitazione dei cittadini e dei parlamentari italiani ed europei, gli interventi di alcune delle più alte autorità morali nel mondo rendono più forte la battaglia abolizionista. Da oggi noi continuiamo a percorrere le strade di obiettivi apparentemente impossibili, sicuramente ambiziosi, in realtà semplici:
1) la Commissione diritti umani dell' Onu ha votato il 3 aprile scorso a Ginevra la moratoria delle esecuzioni. Questo risultato deve valere per tutti gli Stati che ancora uccidono in nome della legge, la moratoria deve arrivare all'Assemblea generale del Palazzo di Vetro di New York
2) i Governi dei Paesi abolizionisti, primo fra tutti l'Italia, devono porre la pena di morte come priorità nei rapporti di cooperazione economica, giudiziaria e politica
Solo così usciamo dai limiti del caso singolo e possiamo sperare di salvarli tutti.