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Manfredi Giulio - 12 settembre 1997
SUL GENERALE CARLO JEAN, SUL CARDIOLOGO MAREK EDELMAN, SU KARADZIC "SCOPATORE INTERETNICO".

"La Stampa" di oggi pubblica la seguente agenzia dell'Adn Kronos:

"Ex Jugoslavia, Jean controllerà il disarmo - Roma. Il generale di corpo d'armata Carlo Jean ha ricevuto l'incarico di rappresentante personale della presidenza dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) per l'attuazione dell'accordo di Vienna del gennaio del 1996, sulle misure di fiducia e sicurezza in Bosnia-Erzegovina, e dell'accordo di Firenze del giugno del 1996 sulla riduzione e il controllo degli armamenti nell'ex Jugoslavia. Questi due accordi sono compresi nelle conclusioni di Dayton.".

Il generale Carlo Jean fu uno dei consiglieri più influenti del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga; autorevole collaboratore della rivista di geopolitica Limes. Ma lo ricordo soprattutto per il confronto che ebbe nell'estate 1993 in TV con Marek Edelman, ebreo polacco, cardiologo di Lodz, esponente di Solidarnosc, comandante nel 1944 dell'insurrezione del ghetto di Varsavia (uno spezzone di quel confronto fu mandato a più riprese da BLOB, sic).

Di fornte a Edelman che si appassionava nel richiedere che l'Occidente intervenisse militarmente a Sarajevo per non ripetere gli errori d'omissione compiuti rispetto a Hitler, il generale Jean rispondeva con sufficienza e freddezzza che il gioco non valeva la candela, che l'Europa non era ancora pronta...

Mi pare che la nomina di Jean faccia il paio con quella di Susanna Agnelli a responsabile della regolarità delle elezioni amministrative in Bosnia; Susanna Agnelli, la più amata da Milosevic...

Per approfondimenti: "Da Auschwitz a Sarajevo, ovvero: la viltà dell'Occidente", conversazione con Wlodek GoldKorn di Marek Edelman, Micromega 3/93.

Sull'inserto "Sette" del Corriere della Sera vi è un servizio su Radovan Karadzic che ripercorre gli anni in cui era uno sconosciuto psichiatra di Sarajevo con smanie di poeta: "Era simpatico, sempre gentile e disponibile per un consiglio o una ricetta", ricorda una vicina musulmana; Marko Vesovic, amico d'infanzia e montenegrino come lui., ne ricorda il successo con le donne che gli valse, fra gli amici, la nomea di <>: <>.

Il rifarsi a "La banalità del male" di Hannah Arendt e' d'obbligo...

Ma forse la parte migliore del servizio su Karadzic è una foto che mostra Adriano Bertaso della Liga Veneta che consegna il Leone di San Marco a Karadzic, a Pale, nel 1995 (prima o dopo Srebenica?). Secessione, cosa non si fa per te...

 
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