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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 7 ottobre 1997
COMUNICATO STAMPA

"DIFFERENZA DI CULTURE, IDENTITA' DI DIRITTI".

MANIFESTAZIONE DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE NELL'AMBITO DELLA CAMPAGNA "LIBERTA' PER IL TIBET, DEMOCRAZIA PER LA CINA".

Domani, mercoledì 8 ottobre, a Torino, dalle ore 17,30 in poi, il Partito Radicale transnazionale e transpartitico organizzerà un sit-in davanti alla sede dell'Unione Culturale F.Antonicelli (via Cesare Battisti 7), in concomitanza con la conferenza <>, alla quale interverrà pure il Console Generale di Milano della Repubblica Popolare di Cina; la conferenza fa parte della rassegna "Identità e Differenza" organizzata dal Comune di Torino.

Giulio Manfredi, esponente del Partito Radicale, ha dichiarato:

"A pochi giorni dall'assegnazione del Premio Nobel per la Pace 1997, torniamo a manifestare per richiedere che il Premio sia assegnato al leader dei dissidenti cinesi, Wej Jingsheng, in carcere da 18 anni solamente per aver sostenuto che la Cina ha bisogno della "quinta modernizzazione": la democrazia. Il Premio Nobel costituirebbe un forte segnale di solidarietà ed incoraggiamento per tutti coloro che, in Cina e nel mondo intero, lottano per i diritti civili di un miliardo di cinesi; a maggior ragione , dopo l'esito deludente del Congresso del Partito Comunista cinese, in cui sono state censurate le poche voci critiche. Ricordiamo che nel dicembre scorso il Consiglio Comunale di Torino approvò all'unanimità un ordine del giorno a sostegno della candidatura di Wej Jingsheng e che impegnava l'Amministrazione comunale "affinché in tutti i futuri contatti con le Autorità cinesi sia posto l'accento sulla necessità di assicurare il rispetto reale dei diritti umani nella Repubblica Popolare di Cina".

Wej Jingsheng è anche l'uomo che, dalla sua cella, ha scritto al Presidente Deng Xiao Ping per richiedergli di avviare negoziati con il Dalai Lama sul futuro del Tibet; saremo in strada anche per ricordare a tutti, in particolare al console cinese, che i tibetani aspettano da Pechino una risposta alla disponibilità dimostrata anche recentemente dal Dalai Lama a discutere dell'autonomia della regione tibetana nell'ambito della Repubblica Popolare di Cina; intanto, il Panchen Lama, il più giovane prigioniero politico del mondo, è prigioniero dei cinesi da oltre due anni; l'invio di cartoline per la sua liberazione (oltre 12.000 finora da tutta Europa) continua...

Il Console cinese, i membri della Comunità cinese di Torino spediranno una cartolina per la liberazione del Panchen Lama?

Torino, 7 ottobre 1997

 
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