COMUNICATO STAMPA
VIOLENZE PCI/RADICALI. DOPO 14 ANNI LA GIUSTIZIA HA FATTO IL SUO CORSO. CONFERMA DI UNA FOLLIA, QUELLA DEL SISTEMA E DEL SERVIZIO GIUDIZIARIO ITALIANO.
Firenze, 31 Ottobre 1997. Si e' tenuta oggi l'udienza del processo Pci/Radicali per le violenze che, a Firenze, i militanti del Pci avevano messo in opera sui militanti radicali per la conquista del primo posto nella scheda elettorale: fatti risalenti al maggio 1983.
Alla sbarra erano chiamati l'attuale senatore del Pds Graziano Cioni -all'epoca assessore del Pci nel Comune di Firenze- e il dirigente di Rifondazione Comunista, Valerio Nardini -all'epoca dirigente del Pci. A chiamarli in causa era stato Vincenzo Donvito, esponente del Partito Radicale all'epoca dei fatti come oggi, accusandoli di violenza privata, lesioni e attentato ai diritti politici.
Il torto o la ragione, a 14 anni di distanza, su questa materia, e' un fatto relativo, anche perche' la legge sulla disposizione dei simboli elettorali sulla scheda, e' stata modificata da lungo tempo nel senso auspicato dai radicali e per cui all'epoca "competevano" con il Pci: oggi vige il sorteggio. Rimane un torto gigantesco, fatto a chi ha denunciato come a chi e' stato denunciato: 14 anni di attesa, e quasi un giorno di totale perdita di tempo in tribunale, per sentirsi dire "estinzione per prescrizione".
Il primo pensiero, e' stato: potevano pure mandarcelo a dire per posta. Ma sarebbe stato troppo semplice, e la giustizia del Belpaese e' tutt'altro che semplice: e' sfascista anche di quel poco di credenza che a qualcuno puo' essere rimasta nei confronti dello Stato.
La giornata e' cominciata alle 9, ora di convocazione dell'udienza. Fino alle 10,15 non e' cominicato nulla, perche' non si trovava un cancelliere. Quindi il giudice ha organizzato la giornata, e il nostro processo e' andato in coda, perche' di "vecchio rito". E ci e' stato detto di tornare alle 11,30, che' grosso-modo sarebbe cominiciato a quell'ora. Siamo rimasti in attesa fino alle 14,15 per sentirci dire: tornate alle 15,30, e puntualmente ci siamo ripresentati. L'udienza e' cominciata alle 15,45, e dopo un quarto d'ora di dibattimento, la corte si e' ritirato in camera di consiglio, da dove ne e' venuta fuori alle 17,30 per farci sapere, per l'appunto, che la sentenza era "estinzione per prescrizione".
Non ci siamo stupiti piu' di tanto, perche' sono storie e tempi che conosciamo, ma ci siamo sentiti beffati ancor di piu', perche' succedeva dopo un'attesa di 14 anni.
L'unica cosa che ci siamo sentiti di consigliare ai due militanti dell'ex-Pci, e' stato di fare ricorso alla Corte di Strasburgo, perche' lo Stato italiano sia condannato a dare un risarcimento per le lungaggini a cui li ha costretti.