BENVENUTO A WEI JINGSHENG
IL RILASCIO DI WEI JINGSHENG PUO' E DEVE ESSERE L'OCCASIONE PER UN GRANDE RILANCIO DELLA BATTAGLIA PER LA DEMOCRAZIA IN CINA, PER LA LIBERTA' DEL TIBET, DELLA MONGOLIA MERIDIONALE E DEL TURCHESTAN ORIENTALE.
Roma, 16 novembre 1997. Il rilascio di Wei ed il suo espatrio forzato ci riporta alle ore del più puro 'brejnevismo', quando appunto, il regime comunista sovietico, durissimo seppure declinante, si liberava dai suoi più scomodi cittadini.
A chi penserebbe di poter ridurre questo avvenimento ad una pura e semplice vittoria dell'alleanza dei fautori cinesi ed occidentali di una real-politik nella quale viene integrato perfino il baratro dei grandi resistenti democratici cinesi, possiamo sin d'ora dire che chi, come il Partito radicale, Human Rights in China e poche altre organizzazioni, hanno concepito ed attuato la lotta per Wei come lotta per la libertà e la democrazia per tutti i cinesi, tibetani, turchestani, mongoli, ... non potranno trovare in Wei libero che nuova forza, nuova e grande intelligenza, per rilanciare, con lui, una delle più importanti battaglie di libertà e di civiltà di questo fine secolo.
Partito radicale
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