Roma, 19 novembre 1997
LEGALIZZAZIONE DELLE SCOMMESSE E PENA DI MORTE: ACCOPPIATA VINCENTE E MESTA DELL'ITALIA CHE AVANZA. DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI
Paolo Pietrosanti, Consigliere generale del Partito Radicale, ha oggi rilasciato la seguente dichiarazione:
"La legalizzazione delle scommesse clandestine è segno buono di ragionevolezza tardiva; e si attende la ragionevolezza sulla legalizzazione delle non droghe. Spero che vi sarà qualcuno che cogliendo il mio invito commenti il nesso, che c'è, tra decisione di legalizzare il gigantesco mercato clandestino del picchetto, e la decisione ormai ineludibile di legalizzare altri giganteschi mercati clandestini.
Intanto, come è del tutto fisiologico, si cavalca chissà cosa invocando la pena di morte per alcuni gravissimi delitti.
Il nesso c'è, ed è però piuttosto triste e mesto.
Così come le non-droghe e le droghe continuano a essere proibite, pur di fronte alla constatazione ineludibile per cui la proibizione è fallita ovunque e comunque, su queste sostanze come sul picchetto, allo stesso modo vi è ancora chi propugna la sanzione capitale, anche se è provato e certo che una esecuzione costa per i contribuenti alcune decine di volte più cara rispetto a detenzioni anche molto lunghe, ed è statisticamente provato che la pena di morte produce crimini più efferati.
Ma così è: al governo e alla amministrazione delle cose è sempre facile preferire l'agitazione di etiche astratte; anche se appartengono soltanto a chi ad altra etica non risponde se non a quella della conservazione di un potere sociologico, antropologico, di classe."