(dal "Sole 24 ore" di ieri)"Pechino - La tempesta che si è abbattuta sulle Borse asiatiche non intaccherà in maniera profonda l'economia cinese, destinata a continuare la propria crescita senza risentire troppo del crollo dei mercati vicini e della concorrenza dei loro prodotti, spinti dalla svalutazione delle monete. Il gigante cinese, forte di un ingente avanzo commerciale e di riserve per 200 miliardi di dollari, può permettersi di difendere Hong Kong dagli attacchi speculativi e di guardare con fiducia al futuro.
E' questa l'opinione degli oltre 300 imprenditori italiani giunti a Pechino per la grande mostra "Italia in Cina" e decisi a sfruttare le opportunità di collaborazione e di business in un Paese che ha urgente bisogno di grossi interventi infrastrutturali. Un'opinione condivisa dai due rappresentanti del Governo intervenuti ieri all'inaugurazione della mostra, il ministro degli Esteri, Lamberto Dioni, e quello del Commercio estero, Augusto Fantozzi...
Ma i crolli a catena delle Borse e la tempesta sulle monete più deboli potrebbero anche avere un effetto non del tutto negativo. Secondo il presidente della Fiat, Cesare Romiti, l'assestamento che seguirà a questo grande sconvolgimento dei mercati finanziari servirà anche a riequilibrare certi eccessi del recente passato se pure resta difficile avanzare ipotesi sull'evoluzione della crisi.".
Sempre "Il Sole 24 ore" di ieri dedica a Romiti un altro articolo con foto "La Fiat Auto accelera i tempi per produrre la <> in Cina": "...Il gruppo Fiat partecipa già a diverse joint venture il cui fatturato globale nel '96 è stato di oltre 260 milioni di dollari mentre gli investimenti - realizzati o pianificati - per la costruzione di impianti industraili superano i 250 milioni di dollari. Le vendite complessive del gruppo sul mercato cinese, sempre nel '96, sono state superiori a 180 miliardi dilire...".E oggi su "La STampa", editoriale in prima pagina di Enzo Bettiza dal titolo eloquente "L'Occidente preferisce la Cina"...