Su Io-Donna del 29 novembre è stato pubblicato un servizio di Barbara
Stefanelli che si occupa della schiavitù in Mauritania, partendo dall'incontro
di Elinor Burkett, giornalista del New York Times che si occupa delle questioni
femminili in Africa, a Fatma una donna "schiava" in Muritania.
Nell'articolo si dice che, nonostante la schiavitù sia stata dichiarata
illegale nel 1980 (dopo 500 anni di pratica, ultimo Stato a farlo in tutto il mondo),in
Mauritania un quinto della popolazione ( 90 mila persone )
vive in condizioni di totale asservimento.
Il 2 dicembre è stata la giornata internazionale per l'abolizione della
schiavitù, promossa dalle Nazioni Unite. In America un gruppo di attivisti per i diritti civili,
guidati dal deputato Christopher Smith, ha recentemente richiesto un
intervento diretto del Presidente Clinton sul problema della schiavitù,
in Mauritania e in Sudan, i Paesi più coinvolti nel fenomeno. Si ritiene che
in tutto il mondo le vittime della schiavitù siano milioni. Alla fine del
servizio sono riportati i recapiti dellemaggiori organizzazioni
internazionali che sono impegnate su questo fronte.
Riporto un breve stralcio dell'articolo "[..] Per tutta la loro vita, che non è mai
lunga, gli schiavi lavorano nei campi, guidano i gregge, servono il tè,
allattano i bambini dei padroni prima dei propri, le donne camminano per ore
all'alba nel deserto per prendere l'acqua nelle oasi, svolgono qualunque
servizio nelle case dei padroni dove le donne arabe comandano come gli
uomini fuori. Non ricevono soldi nè istruzione. Non possono sposarsi
senza autorizzazione e sanno che i figli avuti con "i signori bianchi"
saranno automaticamente nuovi schiavi per popolare "le riserve nere
della proprietà. Femmine e maschi, tutti subiscono continuamente
violenze sessuali.[..]"
--- MMMR v4.00reg