IL GOVERNO DEL BANGLADESH ED IL 'JANA SANGHATI SAMITY' FIRMANO UN TRATTATO DI PACE SULLE CHITTAGONG HILL TRACTS.
DICHIARAZIONE DI OLIVIER DUPUIS, SEGRETARIO DEL PARTITO RADICALE E DEPUTATO EUROPEO
Bruxelles, 9 dicembre 1997. Il Comitato Nazionale incaricato dal governo del Bangladesh di seguire la questione dei Chittagong Hill Tracts ed il 'Parbatya Chattagram Jana Sanghati Samity', organizzazione rappresentativa delle popolazioni indigene delle Chittagong Hill Tracts, hanno firmato la settimana scorsa uno storico accordo che mette fine ad un conflitto che dura dal 1973 e pone le basi per una pace duratura nelle Chittagong Hill Tracts.
Più volte il Parlamento europeo era intervenuto a favore di una soluzione pacifica del conflitto. L'anno scorso e quest'anno aveva stabilito, nel quadro del bilancio dell'UE, che parte dei fondi UE destinati al Bangladesh fossero utilizzati per il reinsediamento nella pianura dei coloni Bengali traferitisi nelle Chittagong Hill Tracts.
Durante la sua ultima sessione plenaria in novembre, il PE aveva approvato una risoluzione d'urgenza sulla situatzione nelle Chittagong Hill Tracts, nella quale chiedeva al governo del Bangladesh di soddisfare le richieste delle popolazioni indigene per un'autonomia regionale nel quadro dei negoziati di pace in corso, per il ritiro e il reinserimento dei coloni Bengali dalle Chittagong Hill Tracts, e per la demilitarizzazione della regione.
Dichiarazione di Olivier Dupuis, membro del Parlamento europeo e Segretario del Partito Radicale transnazionale:
"Inanzittutto dobbiamo ringraziare il governo del Bangladesh che ha dimostrato, con la conclusione di quest'accordo, la sua concreta fiducia nel dialogo ed il suo autentico desiderio di pace. Ma i nostri ringraziamenti vanno anche ai rappresentanti delle Cittagong Hill Tracts che hanno saputo concepire la loro autonomia nel quadro di quel grande paese che è il Bangladesh, e alla Commissione europea per avere sostenuto questi concreti sforzi di pace. Un'ulteriore prova, questa, che quando l'Unione europea assume un atteggiamento chiaro e adotta misure concrete relativamente alla situazione in Paesi terzi, puo' efficacemente contribuire alla soluzione di conflitti."
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