LA VERA "FASE 2" DELL'ITALIA E' AGIRE IN AMBITO INTERNAZIONALE PER FERMARE LE ESECZUIONI. ALTRIMENTI SI FANNO AFFERMAZIONI DI PRINCIPIO.[rif. Ansa h. 15:08, Pena di morte: Violante più sicurezza per sconfiggerla]
Roma, 10 dic. '97 - Mai come oggi bisogna rilanciare la vera "fase 2", quella dell'iniziativa internazionale, che si fonda sulla responsabilità che abbiamo nei confronti di quei condannati a morte che anche in Paesi democratici, a 50 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e alle soglie del Duemila, vengono o rischiano di essere "giustiziati" ogni giorno. Un Paese aperto al mondo e le sue massime cariche istituzionali non possono trascurare di sottolineare questa responsabilità. L'Italia in questi ultimi anni lo ha fatto ma siamo preoccupati che si fermi. Mai come ora bisogna porre il rispetto dei diritti umani e l'abolizione della pena di morte nei rapporti di cooperazione economica e giudiziaria con gli altri paesi e riprendere la battaglia all'Onu per la moratoria delle esecuzioni. Le cose dette da Violante ci trovano d'accordo ma se non sono accompagnate da un'iniziativa internazionale rischiano di essere affermazioni di principio.
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