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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 18 dicembre 1997
EX-JUGOSLAVIA: SCALFARO A ZAGABRIA, DINI A BELGRADO...

Il Presidente della Repubblica Scalfaro è in visita ufficiale in Croazia; il ministro degli Esteri Lamberto Dini è appena stato a trovare Milosevic, come ci informa "Il Sole 24 ore" del 16 dicembre:

"... Il ministro Dini, nel corso dei colloqui con il presidente Milosevic e con il ministro degli Esteri jugoslavo, Milan Milutinovic, ha sottolineato l'esigenza di avviare al più presto un processo che porti <>...<>, ha affermato il nostro ministro degli Esteri. Ma ciò non significa, secondo il titolare della Farnesina, che la via migliore sia quella di continuare a isolare Belgrado, tanto più che <>. La diplomazia internazionale, di fronte alla pros

pettiva di vedere salire al potere Seselj, ha scelto di continuare ad appoggiare Milosevic, che viene visto come il male minore. La politica dell'isolamento e la reticenza dell'Unione europea <>. La visita del nostro ministro degli Esteri a Belgrado sottolinea il diverso approccio italiano: <>, ha affermato Dini.

A Dini replica indirettamente Enzo Bettiza dalle colonne del "Corriere della Sera" di oggi:

"L'attivismo della nostra politica estera è in sè buona cosa, corrisponde alla realtà dell'Italia come media potenza regionale. Solo che continuiamo ad avere tante politiche estere diverse, troppe: quella di Dini (o del governo), quella di Prodi (come presidenza del Consiglio), quella di Scalfaro (a volte emotiva, come s'è visto in Libano), quella di D'Alema (cioè del suo partito)... Una frammentazione che lascia interdetti. Che cosa significa, ad esempio, il fatto che mentre il presidente prepara le valige per la Croazia, il ministro degli Esteri si trovi a Belgrado? Se sono due viaggi armonizzati, siamo in presenza di un machiavellismo d'alta classe, al limite della spericolatezza, altrimenti si naviga in velleitarie ambiguità. Infatti, non è che si debba essere <> i serbi, ma anzitutto da loro si deve pretendere un gioco chiaro. In quell'area di crisi ogni passo è delicato: con Slobodan Milosevic, principale responsabile del conflitto, ancora saldo al potere; col Montenegro che si vuole staccare;

con i 54 criminali di guerra non consegnati al Tribunale dell'Aja... Insomma: ci vogliono fermezza e limpidezza, non furberie>>.

 
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