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Partito Radicale Radical Party - 31 gennaio 1998
AZERBAIGIAN/PENA DI MORTE: UN'ALTRA VITTORIA DELL'ABOLIZIONISMO"?

(Baku, 27 gennaio 1998) -- Il 22 gennaio 1998 durante l'incontro con i giornalisti dedicato al problema dell'abolizione della pena di morte il Presidente dell'Azerbaigian Gejdar Aliev ha ufficialmente dichiarato di aver presentato al Milli-medzhlis (il Parlamento azerbaigiano) l'iniziativa legislativa per la relazione sull'abolizione della pena di morte nella Repubblica Azera.

Questo passo conclude logicamente il moratorio sull'esecuzione delle condanne a morte annunciato de facto dal Presidente dal giugno 1993. Nel 1996 alcuni articoli del Codice Penale azero che riguardavano la pena di morte sono stati rivisti; per iniziativa del Presidente Aliev il Milli-medzhlis ha approvato una serie di decreti con i quali si cancellava dall'Articolo 21 del Codice Penale azero la pena capitale. Invece, la pena di morte rimaneva in altri 11 Articoli del Codice Penale per i reati particolarmente gravi. Allo stesso tempo nel 1996 la pena di morte e' stata abolita per le donne, per gli uomini ultrasessantacinquenni e per i ragazzi che hanno meno di 18 anni.

Il Presidente ha dichiarato: ".... dopo un'esame globale sono arrivato alla conclusione che nel Codice Penale azero vanno modificati tutti gli Articoli che riguardano la pena di morte; in Azerbaigian la pena di morte come genere di punizione deve essere abolita. La punizione delle persone condannate a morte puo' essere sostituita, secondo la procedura stabilita, dalla reclusione di lungo termine".

A questo porposito il coordinatore del Partito Radicale Transnazionale per l'Azerbaigian Zeinal Ibragimov ha dichiarato: "L'iniziativa del Presidente Aliev prova ancora una volta l'intenzione dell'Azerbaigian di costruire uno stato laico e di diritto e che il processo dell'intergazione europea dell'Azerbaigian e' ormai irreversibile. La determinazione di abolire la pena di morte manifestata dal Presidente del paese che vive nelle condizioni del conflitto e dell'occupazione di un quinto del suo territorio dimostra meglio di tutte le dichiarazioni che {per il Presidente} la vita dei cittadini e' il valore supremo".

 
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