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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 7 febbraio 1998
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("Corriere della Sera" del 4/2/98)

"New York - Alan Dershowitz è solo in apparenza soddisfatto dell'epilogo del <>. <L'America ha ribadito il suo sì alla prima domanda , riconoscendo per fortuna che gli ultimi due non sono altro che un'inaccettabile e pericolosa bigotteria>>.

D: Dal punto di vista legale l'esecuzione della Tucker era dunque inevitabile?

R: Proprio così. Sarebbe impensabile discriminare contro gli atei e gli uomini. Glielo dice uno che ha dovuto rinunciare alla poltrona di giudice proprio a causa delle sue posizioni inequivocabilmente anti-capestro. Il caso Tucker ha creato un enorme dilemma nella gente di sinistra come me che odia la pena di morte ma altrettanto il settarismo religioso. Sarebbe stato orribile salvare qualcuno in nome di Gesù o di un organo genitale. Non si poteva creare il precedente di una giustizia "speciale" per le donne e i cristiani.

D: Però si poteva tener conto del fattore <>. La Tucker dopotutto non è più un pericolo per la società.

R: Allora lasciamo completamente fuori l'elemento conversione, reclamato ad alta voce da certi paladini della Tucker, visto che non c'è prova statistica che i religiosi siano meno criminali degli atei. E anzi nel mondo la gente uccide più spesso in nome di Jeovah, Gesù e Maometto di quanto non faccia in nome del diavolo.

D: Cosa si poteva fare per fermare il boia?

R: Se fossi stato il suo avvocato, anch'io non avrei saputo che pesci pigliare. Le argomentazioni emotive della Tucker erano forti, quelle legali debolissime. Se la commissione texana incaricata della grazia si fosse spaccata in due, allora sarebbe stato interessantissimo vedere come il governatore Bush avrebbe risolto il pasticcio. Aspira alla presidenza e non vuole essere ricordato nè come un salva-killer nè come un crudele ammazza-donne. Bush è felicissimo chela commissione da lui nominata gli abbia tolto ogni responsabilità.

D: Come spiega la drammatica divisione tra Europa e Usa rispetto alla pena capitale?

R: Purtroppo anche in Europa l'atteggiamento delle masse sta cambiando. I sondaggi dimostrano che di fronte a crimini particolarmente sanguinari anche gli europei cominciano a reclamare il boia. La differenza è nell'èlite culturale, che in Europa resta unanimemente contraria, mentre in America largamente a favore. L'altro fatto importante è la Chiesa Cattolica,che da voi guida la crociata abolizionista mentre in Usa pensa solo a quella anti-aborto".

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"Sorpresa in Svezia per i risultati di un sondaggio sulla pena di morte. Il 49 per cento degli intevistati ha detto di essere favorevole, il 48 per cento si è espresso contro eil 3 per cento non ha risposto. La domanda era semplice: <>. Il 55 pr cento delle risposte favorevoli sono venute da uomini. Negli anni '70 fu condotto un analogo sondaggio. Allora, solo il 13 per cento degli svedesi si schierò a favore della pena di morte. L'atteggiamento della popolazione è cambiato probabilmente a causa dell'aumento della criminalità".

(E, forse, anche a causa della spirale perversa proibizionismo sulle droghe-proibizionismo sui diritti?)

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"Pechino detiene il macabro record delle esecuzioni: 3.500 nel 1996. Il secondo Paese <> è l'Ucraina, dove la morte di Stato ha colpito nello stesso anno 167 persone. Sempre nel 1996,anno di riferimento per le statistiche aggiornate da <>, gli StatiUniti hanno messo a morte 45 persone. I dati americani sulle esecuzioni sono in aumento più o meno costante dall'inizio degli anni Novanta".

 
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