DOCUMENTO DI LAVORO SUI COSTI DELLA NON-COMUNICAZIONE IN EUROPA
Esposizione e discussione in commissione istituzionale.
Martedì 27 gennaio 1998.
DUPUIS: Grazie Presidente. Telegrafico è un po difficile perché credo che anche l'intervento di Manzella ha aperto una serie di questioni che meriterebbero delle risposte. Io volevo soltanto dire ai colleghi che se si girano intorno vedono che le cinque lingue di cui ha parlato Dell'Alba, che dovrebbero aggiungersi con l'allargamento, qui in questo palazzo, nel quale siamo arrivati due mesi fa, c'è posto solo per una sola altra lingua. Quindi già questa sala di commissione non può più funzionare quando l'Unione sarà allargata. Io credo veramente che anche la soluzione proposta da Manzella, che è quella di scegliere delle lingue di lavoro, che è poi una scelta che già de facto una scelta che esiste, perché tutti sappiamo che quando si negozia sulle urgenze, per esempio, si negozia su testi in inglese e francese. Non sicuramente in greco, e anche quando c'è il tedesco subito viene tradotto perché i negoziatori non sono in grado di capire. Quindi de facto esiste una situazione con delle lingue di lavoro, ma che
non ha nessun riconoscimento. Il problema è quindi, io credo, veramente serio e che meriterebbe come lo auspica il relatore alla fine del suo documento di lavoro, meriterebbe un rapporto vero e proprio anche con il parere di altre commissioni, per poter entrare finalmente nel merito di questa questione. Grazie.
DE GIOVANNI: Madame Spaak.