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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 19 febbraio 1998
<> DI DRASKOVIC>>
("Sole 24ore" del 18/2/98)

"Belgrado - Slobodan Milosevic ora gioca la <>, l'ex leader del cartello di opposizione che un anno fa era stato sul punto di rovesciare il regime. Vuk Draskovic, sino a ieri paladino dei diritti civili e della democrazia, si è stancato di lottare contro il <> dei Balcani e ora si appresta a offrirgli la stampella dei suoi 46 deputati al Parlamento serbo, in cambio di qualche ministero chiave nel prossimo governo.

<>, titolava ieri il quotidano belgradese <>. Il prezzo probabilmente non sarà pagato in marchi, come invece il regime avrebbe fatto per tacitare il leader ultranazionalista Vojslav Seselj, bensì in briciole di potere. Nell'annunciare il suo appoggio ai socialisti, che per la prima volta, da quando nel 1989 in Serbia è stato introdotto il multipartitismo, non dispongono della maggioranza necessaria a formare il Governo, il barbuto presidente del Movimento per il rinnovamento serbo (Spo) ha rivendicato per il suo partito la guida del nuovo esecutivo. Ma sembra difficile che i socialisti di Milosevic siano disposti ad accettare la richiesta dell'Spo, una forza di destra con forti connotazioni filomonarchiche.

Nei prossimi giorni il presidente serbo Milan Milutinovic conferirà il mandato esplorativo per formare, a cinque mesi dalle elezioni, il nuovo Esecutivo. Socialisti, comunisti e rinnovatori potranno contare su una maggioranza risicata ed è la mancanza di un progetto politico comune a caratterizzare l'avvio di questa inedita alleanza, che dovrà affrontare nodi decisivi.

Le priorità sono rappresentate dal problema del Kosovo, sempre sul punto di esplodere, dalle riforme economiche, dall'avvio delle privatizzazioni, dallo sblocco dei negoziati per la reintegrazione della Jugoslavia serbo-montenegrina nelle istituzioni finanziarie internazionali,dai rapporti con il Montenegro che chiede maggiore autonomia da Belgrado. Problemi che da mesi Milosevic ha congelato per prendere tempo con l'obiettivo di riconsolidare il potere che sembrava stesse fuggendogli di mano.

Con la <> di questi giorni è riuscito quanto meno a stabilire le condizioni per la formazione di un nuovo Governo e a riprendere di fatto il controllo delle principali città della Serbia. Dopo le manifestazioni di protesta dello scorso anno l'amministrazione delle più importanti municipalità serbe era stata assegnata al cartello dei partiti di opposizione, ma ora grazie all'alleanza con Draskovic i socialisti hanno nuovamente la maggioranza. (E.R. - Elena Ragusin)

Il "Sole 24ore" continua a seguire con attenzione le vicende dell'ex-Jugoslavia; l'unico appunto da fare alla giornalista è il suo attribuire patenti democratiche a Vuk Draskovic, in prima linea nel '91 nell'inneggiare alla "Grande Serbia"; interessante è poi constatare come il "rinnovamento serbo" di Draskovic somigli molto al "rinnovamento italiano" di Lamberto Dini (l'eterno rinnovamento del "Francia o Spagna purchè se magna").

 
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