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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Olga - 27 febbraio 1998
IN MEMORIA DI ANDREA TAMBURI

(l'intervento per la Radio Radicale che non si e' tenuto per motivi tecnici)

Per la prima volta ho visto Andrea, se mi ricordo bene, in inverno del novanta due a Mosca, alla riunione del Partito Radicale. Andrea, per la prima volta a Mosca, stava un po' in disparte da tutti gli altri e sembrava esaminasse con attenzione questo strano e nuovo mondo nel quale avrebbe dovuto allora vivere e lavorare...

Attirava la gente con il suo sorriso, allo stesso tempo ironico e un po' timido, con la sua naturalezza, con un'assoluta assenza di qualsiasi pubblicita' di se stesso, del desiderio di fare effetto. In un certo senso era la mosca bianca sullo sfondo generale... Non ha mai voluto fare la carriera. Leadership per leadership non li interessava. Di se stesso parlava poco e raramente. Piu' tardi e non da lui ho saputo la sua storia di come era diventato radicale. Nella cinica atmosfera degli anni novanta questa storia romantica sembrava incredibile. Lui, un commerciante prosperoso, ha venduto la sua casa, il suo negozio, la sua macchina, tutto quello che aveva per aderire al Partito radicale. Andrea stupiva con il suo disinteresse completo e con la sua piena dedizione al lavoro. Lui stesso era pronto a pagare per la causa nella quale credeva infinitamente e che amava di tutto il cuore. Pagare con i propri soldi, con il proprio tempo, con le proprie forze, con il proprio comfort, con la propria salute e, in fin de

i conti, con la propria vita... Questo era un vero grande amore, forse l'unico vero grande amore della sua vita. L'amore che da' tutto e non chiede niente in cambio...

Purtroppo proprio quelli come Andrea ci lasciano per primi. E noi invece rimaniamo. A poco a poco il dolore della perdita passa. Ma rimane il ricordo di quell'uomo e del suo grande amore. Rimane il lavoro, che dobbiamo continuare. Oggi, domani, dopodomani...

 
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