MANIFESTAZIONE A SOSTEGNO DELL'INIZIATIVA LANCIATA DA EMMA BONINO "UN FIORE PER LE DONNE DI KABUL". DOMENICA 8 MARZO ALLE ORE 11 DAVANTI ALLE NAZIONI UNITE A ROMA, BRUXELLES, MOSCA. CONTINUE E PRESTIGIOSE LE ADESIONI, ANCHE MASCHILI.
Roma, 5 marzo 1998. Continuano a giungere numerose e prestigiose adesioni alla manifestazione del Partito Radicale transnazionale a sostegno dell'iniziativa lanciata dal commissario europeo Emma Bonino "Un fiore per le donne di Kabul". Oltre al ministro alla Solidarietà sociale Livia Turco hanno aderito la sottosegretaria alla Pubblica Istruzione Carla Rocchi, le deputate Giovanna Melandri, Cristina Matranga, Alessandra Mussolini, nonché il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, Adele Faccio, Maria Pia Fanfani, Tullia Zevi, Caterina Caselli, Maddalena Crippa, Loretta Goggi, la regista Cinzia Th. Torrini, l'avvocato Tina Lagostena Bassi.
Non solo donne: anche Luciano De Crescenzo ed il deputato Paolo Cento hanno firmato l'appello con cui si chiede alle Nazioni Unite di "garantire che in Afghanistan sia rispettata la Dichiarazione universale dei Diritti Umani" e di "non riconoscere il regime dei Talebani fin tanto che saranno imposte nel Paese discriminazioni inaccettabili basate sul sesso".
Per denunciare che il vero e proprio apartheid istituito dalle autorità talebane nei confronti delle donne, la manifestazione dell'8 marzo vedrà un gruppo di donne occidentali vestite con la burka, il saio che le donne afghane sono obbligate a portare.
A Roma, in contemporanea con Bruxelles e Mosca, la manifestazione si svolgerà davanti agli uffici delle Nazioni Unite anche per denunciare il sostegno al regime rappresentato dagli aiuti per la cosidetta "eradicazione delle colture" che l'UNDCP si apresta a dare al regime talebano.
DOMENICA 8 MARZO ALLE 11.00 DAVANTI AGLI UFFICI DELLE NAZIONI UNITE A ROMA, PIAZZA SAN MARCO (Piazza Venezia), MANIFESTAZIONE PER IL RISPETTO DEI DIRITTI DELLE DONNE E DEI DIRITTI FONDAMENTALI IN AFGHANISTAN.
Partito Radicale transnazionale
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