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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 7 marzo 1998
COMUNICATO STAMPA

"UN FIORE PER LE DONNE DI KABUL" - APPELLO DI EMMA BONINO.

DOMENICA 8 MARZO, MANIFESTAZIONE DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO (ANCHE) A TORINO.

Domenica 8 marzo, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, il Partito Radicale terrà una manifestazione pubblica a Torino, di fronte al Palazzo della Giunta Regionale del Piemonte (Piazza Castello 165), a sostegno dell' Appello lanciato dal Commissario Europeo Emma Bonino "Un fiore per le donne di Kabul" (testo allegato).

Hanno sottoscritto l'Appello, fra le altre: Livia Turco, Giovanna Melandri, Alessandra Mussolini, Rita Levi Montalcini, Tullia Zevi, Caterina Caselli, Loretta Goggi, Maddalena Crippa, Maria Pia Fanfani, Cinzia Torrini, Tina Lagostena Bassi.

Analoghe manifestazioni si terranno a Roma, Mosca, Bruxelles, Budapest e in altre città europee.

Giulio Manfredi, esponente del Partito Radicale, ha dichiarato:

"La mobilitazione in difesa della dignità delle donne afghane, contro l'intollerabile e continua violenza dei Talebani, non finisce l'8 marzo, semmai inizia. L'Appello di Emma Bonino chiede all' ONU, ai governi membri dell'ONU e alle organizzazioni internazionali di non riconoscere il regime dei Talebani.

Pino Arlacchi, direttore dell'agenzia Onu antidroga, intende stipulare con i Talebani un accordo in base al quale essi si impegnerebbero a sradicare i campi di papavero (l'80% dell'eroina spacciata in Europa proviene dall'Afghanistan) in cambio di 250 milioni di dollari in dieci anni. L'accordo costituisce un implicito ma inequivocabile riconoscimento del governo talebano. Chiunque esamini la situazione esistente in Afghanistan sa che non è possibile attribuire alcun valore alla parola di chi, finora, ha prosperato sulle vendite dell'oppio; sa anche che i finanziamenti sedicenti "anti-droga" della comunità internazionale (l'Italia è uno dei maggiori finanziatori dell'Agenzia antidroga) saranno subito utilizzati in funzione "anti-donna" e "anti-uomo", per rafforzare l'oppressione dei Talebani sulla popolazione civile.

L'impegno di ciascun firmatario dell'Appello per evitare il "patto scellerato" Arlacchi-Talebani servirà a far durare l'8 marzo nel tempo, nelle coscienze e nella politica."

Torino, 6 marzo 1998

 
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