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Partito Radicale Centro Radicale - 8 marzo 1998
RICOSTRUZIONE SOMMARIA DELLA VICENDA GIUDIZIARIA DI GIORGIO INZANI

1. Alle ore 6.50 del 10.10.97, a Giorgio Inzani, da parte di tre agenti di Polizia Giudiziaria viene consegnato, presso la sua abitazione, un "decreto di perquisizione locale e personale (..) poiché sussistono particolari ragioni di urgenza dovute alla possibilità che le matrici delle ricette vengano distrutte od occultate (..) le perquisizioni siano eseguite anche al di fuori dei limiti temporali previsti (art. 251, c.1 c.P;p.)".

La perquisizione dell'abitazione viene eseguita con risultato negativo, in quanto le matrici erano presso lo studio medico, e lì, da parte di G.I., vengano consegnate agli agenti. Recatosi al loro seguito in Tribunale, G.I. sottoscrive il verbale di sequestro delle matrici, mentre, successivamente, gli viene consegnata una "Informazione di Garanzia" quale persona sottoposta ad indagini in ordine al reato di cui al seguente capo d'imputazione:

"del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv C.P. (continuazione) art. 83 DPR n 309 T.U.L. stupefacenti (prescrizione non terapeutica con riferimento all'art. 73, c.1, DPR 309 (spaccio), perché con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, quale medico chirurgo, rilasciava a: A, B, C, D, E, F, G, H, I, L, ed altre persone non identificate, prescrizione di metadone per uso non terapeutico; metadone, sostanza stupefacente di cui alla tabella Ia prevista dall'art. 14 della legge medesima. Commesse in MI e dintorni dal gennaio 1995. Fonti di prova: segnalazione dell'as.USL 36 in data 1.7.96. Nella stessa occasione viene consegnata, al soggetto, avviso di comparizione per essere sottoposto ad interrogatorio il 14.10.97.

La sera stessa (del 10.10), tre televisioni locali (Antenna 3, Telenova, Italia 7) e una radio danno la seguente "notizia": "Giorgio Inzani, già consigliere regionale, è imputato di prescrizione non terapeutica e spaccio di metadone".

2. il 14.10.97, G.I., come premessa necessaria all'interrogatorio, mette a disposizione dell'ufficiale di P.G., 4 documenti necessari per comprendere l'ambito nel quale sono inserite le prescrizioni farmacologiche effettuate:

a) ricostruzione, a cura di Lucio Bertè, della battaglia politico-giudiziaria e medica sulla potestà terapeutica condotta da G.I. insieme al CORA a partire dal 1991 e fino alla vigilia del referendum del 1993;

b) documento concernente la "Vertenza sulla libertà terapeutica" a cura della dottoressa M.G. Fasoli, che stabilisce come la libertà di curare sia "relativa al medico e non al farmaco";

c) Bollettino per le farmacodipendenze (del Min. della Sanità; suppl. al n 4-1991) nel quale, a pag 88, ove è riportato il D.M. 445/90, sta scritto "Abolito per applicazione del Referendum";

d) Gazzetta Ufficiale (anno 135, n 241 - 14.10.94) contenente la circolare 30.9.94 n20 del Min della Sanità "Linee guida per il trattamento della dipendenza da oppiacei con farmaci sostitutivi".

3. Successivamente, il 5.11, l'avvocato difensore, Franca Angielillo, presenta, allegati ad una memoria istruttoria, altri 3 documenti integrativi di quelli sopra elencati:

a) testo dell'ordinanza sospensiva n500/91 del TAR Lombardia avverso il DM 445/90;

b) Delibera del 20.5.91 del Consiglio dell'Ordine dei Medici di MI di sostegno all'azione giudiziaria di G.I;

c) Lettera del 6.4.94 dell'USL n 64, con la quale si invitava G.I. (che li aveva inviato un suo paziente perché fosse sottoposto a terapia metadonica) "a prescrivere direttamente il farmaco presso una Farmacia del territorio".

Durante il deposito della memoria, l'avvocato viene informato che la PM, il 23.10.97, aveva sottoposto al G.I.P. la richiesta di rinvio a giudizio.

Secondo i termini di legge (che sono solo ordinatori per i magistrati) il GIP avrebbe dovuto fissare l'udienza preliminare (per convalidare o meno la richiesta della PM) entro il 23.11. A tutt'oggi (6.1) nessuna data è stata fissata.

B) COMMENTI E RIFLESSIONI

Premessa - Rispondo ad una domanda banale ("Deve il CORA occuparsi di simili bazzecole?") con un'altra domanda fortemente provocatoria che arriva alla fine di una considerazione. Quando noi parliamo delle Comunità e dei SERT li definiamo le ambulanze della Croce Rossa e, in conseguenza di ciò, riteniamo che non siano soggetti adeguati ad elaborare proposte fattive per una "Conferenza di Pace" che disegni il passaggio dall'attuale "guerra alla droga" proibizionista alla fuoriuscita attraverso proposte antiproibizioniste. Fin qui anch'io sono d'accordo, però qui formulo la provocazione: se ci accorgessimo che parecchie di quelle ambulanze, invece di trasportare i feriti di quella guerra all'ospedale, li scaricano nel gulager e nelle discariche, facciamo finta di niente o organizziamo qualche ambulanza perché il percorso verso gli ospedali sia garantito? Beh, i medici che si prendono in carico dei tossicodipendenti rappresentano questa risposta.

1. Ma veniamo ad alcune brevi informazioni sul caso specifico. La PM Mannella della Procura di MI che mi ha imputato è l'ultimo anello di una lunga catena di magistrati arroganti e ignoranti che, partendo da lei, fino ai vertici della Cassazione (basta scorrere la giurisprudenza in questo settore) inquisiscono e criminalizzano numerosi medici a partire da un'interpretazione di un decreto che non c'è più perché cancellato dal Referendum del '93 (Decreto De Lorenzo n 445/90). Lo fanno però facendo leva sull'art. 83 del DPR 309 (prescrizione non terapeutica) che da loro un potere inquistorio in un ambito prettamente medico (la potestà terapeutica). La loro arroganza è dimostrata - nel mo caso specifico - dal collegare tale articolo al 1 c. Dellart. 73 per il quale sono previsti dagli 8 ai 20 anni. Per cui, in qualsiasi momento (e qui, dati i tempi biblici della non giustizia italiana, si naviga nell'indeterminatezza assoluta) sono possibili di arresto.

2. Due spezzono burocratici messi insieme (USL e magistratura) generano in questo ambito un disastro incontrollabile perché vanificano un risultato referendario positivo che è, e deve essere, punto di partenza, e non momento di arretramento continuonella battaglia che, (non continuiamo a metterlo tra parentesi questo aspetto) è contestualmente della libertà terapeutica del medico e della salvaguardia del diritto alla salute del cittadino tossicodipendente.

3. In tutti questi anni ho trattato decine di tossicodipendenti che, quando si rivolgevano a me, erano proprio arrivati al capolinea. Dopo essere stati nelle più svariate comunità, dopo essersi rivolti ai SERT e, - avendo avuto risposte negative - ai loro medici di base, arrivavano da me grazie a un tam tam sotterraneo (non solo dei loro compagni di sventura, ma anche dei farmacisti) che prospettava loro questultima chance.

C) COSA SI E FATTO, COSA SI STA FACENDO, COSA E POSSIBILE FARE

1. Io ho continuato imperterrito a compiere più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, cioè ho continuato a curare le persone che avevo in terapia, contemporaneamente mi sono attivato per garantire due percorsi terapeutici alternativi (uno per il metadone un altro per il Tangesic) nellipotesi di un mio arresto.

2. Il giorno è stata organizzata una conferenza stampa presso il Consiglio Regionale della Lombardia da parte di Verdi, Rifondazione, PDS, SI, e un consigliere di FI.

3. Stiamo costituendo un gruppo di lavoro ad hoc il cui motto potrebbe essere (in onore di M.T. Di Lascia) Non possiamo salvarli uno per uno, possiamo salvarli tutti. (l'uno per uno e i tutti sono i medici e i tossicodipendenti).

 
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