Mercoledi', 11 marzo 1998, p.7
LA TOSSICODIPENDENZA E' UNA QUESTIONE POLITICA.
Gli amatori russi dello "sballo" possono fare assegnamento sull'appoggio dei radicali transnazionali
Aleksej Griscin
La questione della legalizzazione della droga in Russia ha raggiunto il livello politico. Due mesi fa, dopo molti anni di dibattito, il Parlamento e il Presidente hanno finalmente approvato la legge "Sul controllo della droga" che delibera in modo univoco che in Russia il consumo della droga e' proibito. Pero', e' venuto fuori che non tutti i politici russi e nemmeno tutti i legislatori dividono questo punto di vista. Un certo Partito Radicale transnazionale (PR ) ha lanciato una campagna in favore della legalizzazione della droga. In via di principio, non c'e' nessun pericolo, visto che il PR e' un'organizzazione sconosciuta e i suoi membri sono pochi. Pero' alcuni difensori dei diritti umani e parlamentari hanno appoggiato le sue iniziative. Nella Casa Sakharov si e' svolto il dibattito sulla legalizzazione della droga. Alla Duma vengono distribuiti i volantini del PR. Naturalmente, queste azioni hanno provocato una risposta da parte di quelli che lottano contro la droga. Allo briefing di ieri i rappresen
tanti del Ministero degli Interni per l'ennesima volta hanno cercato di dimostrare il male che possono provocare le idee del PR e dei suoi alleati.
Il vicedirettore dell'Ufficio per il giro illegale della droga del Ministero degli Interni Leonid Tantsorov ha sottolineato che nella Russia di oggi e' pericoloso parlare della legalizzazione. Ormai la droga minaccia legalmente la sicurezza nazionale: il consumo della droga e il numero dei reati per droga e' in notevole crescita. L'anno scorso sono stati 180 reati per droga, due volte di piu' che l'anno precedente. L'importazione dell'eroina e di cocaina, la sostanza piu' nociva, e' cresciuta 2,5 volte.
Secondo le statistiche ufficiali, nel 1997 1600 persone sono morte per droga. Ma quello che preoccupa di piu' signor Tantsorov e che' tutto questo avviene sullo sfondo della mancanza della legislazione in materia di droga. Senza dubbio, la nuova legge e' un gran passo avanti. Pero' la legge non ha fatto altro che dichiarare l'atteggiamento dello stato nei riguardi della droga. In realta' le leggi russe ne' proibiscono, ne' permettono l'uso della droga. E' una situazione assurda, sopratutto se ricordiamo l'atteggiamento negativo all'ubriacatura. - secondo la legge, nei luoghi pubblici non si puo' bere alcolici e stare ubriachi. Anzi, facendolo uno rischia di finire all'ufficio della milizia. Ma se uno e' "in sballo", la legge non prevede la possibilita' di accusarlo. Inoltre, secondo Tantsorov, gli argomenti degli antiproibizionisti (al solito si tratta delle droghe leggere - marijuana, hashish, ecc.) sono molto discutibili. Per esempio, gli antiproibizionisti affermano che il controllo ufficiale della distri
buzione della droga tra i consumatori potrebbe diminuire la criminalita'. In verita', questo non avviene - basti pensare alle conseguenze negative della liberalizzazione dell'industria degli alcolici.