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Conferenza Partito radicale
Party Radical - 23 marzo 1998
ONU - COMMISSIONE SUI DIRITTI UMANI
CINQUANTAQUATTRESIMA SESSIONE

16 marzo - 24 aprile 1998

Agenda item 12

Razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e correlata intolleranza.

Statement orale di Paolo Pietrosanti

Partito Radicale Transnazionale

Organizzazione Non Governativa con Status Consultivo (I Categoria).

Signor Presidente,

Pronuncio questo Statement anche a nome della Unione Internazionale dei Rom, una ONG con Status di II Categoria.

C'e' un popolo, una Nazione nel mondo, i venti milioni di individui che compongono la quale sono semplicemente dimenticati, nascosti; Perfino dai piu' importanti e autorevoli media del mondo. Eppure, le pochissime notizie riferite dai media bastano a far comprendere quanto sia ampia la discriminazione razziale esercitata contro gli Zingari.

Pure, dobbiamo dire che soltanto poche nazioni sono state capaci, come quella zingara, di non scomparire dopo avere subito un genocidio e tutt'ora patendo un costante tentativo di cancellazione.

Gli Zingari sono una Nazione, e non vogliono cio' che altri popoli intendono uno stato debba essere.

La storia della Nazione zingara taglia la tradizionale identita', la tradizionale coincidenza tra il concetto di stato e quello di nazione.

Signor Presidente, gli Zingari sono individui nel mondo, e possiamo dire che sono il popolo piu' adeguato alla globalizzazione.

Quindi, la risposta che deve essere data da tutte le nazioni non puo' piu' essere soltanto quella della solidarieta' umana, quella della carita', quella della assistenza, quella di progetti contro il razzismo.

Signor Presidente, abbiamo visto nel mondo intero, negli ultimi anni, guerre e sangue causati dalla volonta' di creare nuovi stati basati sulla omogeneita' etnica; Invece noi tutti abbiamo la possibilita' di riflettere e usare e sfruttare l'attualita' di un esempio di cultura che vive con forza la sua identita' nazionale da secoli, senza alcuna volonta' di creare uno stato etnicamente omogeneo. E' evidente e noto che l'antico concetto di stato come coincidenza tra popolo e territorio non e' piu' adeguato alla nuova scena del mondo. L'economia e l'informazione stanno diventando progressivamente globali, e si muovono e sviluppano oltre i confini statuali e culturali.

Non costituisce questa caratteristica della cultura, delle tradizioni, del modo di vivere zingaro un tesoro per l'intera comunita' umana? E' un tesoro che deve entrare nel cuore stesso dell'attuale dibattito politico e culturale internazionale.

Il razzismo e' qualcosa che appartiene all'animo e alla mente di ciascuno e di tutti gli esseri umani. Le diversita' producono tutt'ora paure. Non e' il razzismo psicologico che puo' realisticamente essere sradicato: appartiene al profondo dell'animo dell'essere umano. La sola soluzione e' l'applicazione e la creazione di diritto e legge, e di istituzioni politiche e giuridiche internazionali e transnazionali.

Ma, Signor Presidente, le regole e i Trattati internazionali in materia di diritti umani sono stati sempre e sistematicamente violati, talvolta anche da leggi approvate da stati democratici.

Le Nazioni Unite - Nazioni, Signor Presidente... - devono giocare un ruolo diverso. Devono gli Zingari essere organizzati in stato per essere riconosciuti e rispettati? Non sarebbe questa una violazione della loro propria e profonda cultura? Come lottare contro il razzismo quando la comunita' umana e' tecnicamente incapace di affermare i diritti individuali se non quando sono mediati da stati, e quando una Nazione, la Nazione zingara, non vuole essere uno Stato?

Signor Presidente, il razzismo e' sempre sorto dalla inadeguatezza di norme e istituzioni rispetto alle necessita' umane e ai loro mutamenti.

Il primo problema di oggi e' la inadeguatezza di regole e istituzioni rispetto ai cambiamenti e agli sviluppi che registriamo nella societa' umana. Le regole devono e possono essere cambiate. Deve essere resa dignita' ad un popolo, ad una Nazione, a ciascuno e a tutti gli individui.

Il sistema delle Nazioni Unite sta mostrando la sua intelligenza nel processo che istituira' il Tribunale penale internazionale. Una tale profonda capacita' di comprendere e di essere adeguato al nuovo mondo puo' e deve essere seguita dal tenere in considerazione le vere cause della discriminazione razziale. Comprendere quella contro gli Zingari puo' essere di grande aiuto.

Gli Zingari sono minoranza ovunque vivano; ma nello stesso tempo sono una Nazione tra le altre nel mondo.

Questa e' la loro specificita'.

E' per questa specificita' - utile per la intera comunita' delle nazioni - che proponiamo che la Commissione incarichi lo Special Rapporteur di sottoporre un Rapporto Speciale sugli Zingari alla prossima sessione della Commissione medesima, con particolare attenzione alla specificita' e alla singolarita' prima sottolineate.

Chiediamo e proponiamo un passo sul sentiero del dialogo.

Chiediamo allo Special Rapporteur di sottoporre un Rapporto Speciale sulla discriminazione razziale contro gli Zingari alla prossima sessione di lavoro della Commissione.

Gli Zingari non chiedono uno stato, non chiedono indipendenza. Vogliono soltanto essere visti come individui, vittime di una specifica e particolare discriminazione.

Un popolo di 20 milioni di individui non solo merita questo, ma puo' essere e sara' molto utile per tutti. Per coloro che sono discriminati, per coloro che non sono discriminati.

E' vero e sempre piu' evidente: lo stesso destino e' condiviso da minoranze e maggioranze.

Grazie, Signor Presidente

 
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