L'ONU condanna la pena di morteVittoria per l'Italia
Da Il Messaggero(pag.15)
Sabato 4 Aprile 1998
GINEVRA - La Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato ieri a Ginevra, a grande maggioranza, una risoluzione favorevole all'abolizione della pena di morte nel mondo presenta dall'Italia, alla quale si sono associati 64 altri paesi. Gli Stati Uniti hanno contro. Il documento- che l'Alto Commissario per i diritti dell'uomo Mary Robinson ha definito "molto importante e significativo"- raccomanda alle nazioni che tuttora fanno ricorso all'esecuzione capitale di ridurre progressivamente i casi in cui essa può venire comminata e di istituire una moratoria sulla esecuzioni, in vista della totale e definitiva eliminazione della pena di morte dai codici. E' il secondo anno consecutivo che l'Italia riesce a fare approvare dalla Commissione una risoluzione di questo tipo, trasformando così in una questione generale di rispetto dei diritti umani quello che era fino a poco tempo fa considerato dai singoli Paesi un problema giuridico interno. La questione della pena capitale nel mondo rimane quindi a
ll'ordine del giorno delle Nazioni Unite, il che "costituisce già di per sé un passo importante, giacché rafforza le basi per una continuità di attenzione", come ha spiegato l'ambasciatore Mario Alessi, capo della delegazione italiana alla Commissione dei diritti umani. Dall'inizio del 1996 a fine 1997 tre Paesi hanno rinunciato alla pena capitale, portando a 61 il numero degli stati abolizionisti. Attualmente, 117 la mantengono però ancora nei loro
codici. L'iniziativa italiana ha ricevuto il sostegno pressoché unanime dei Paesi occidentali - con la rilevante eccezione degli Stati Uniti appunto - e dell'Europa orientale (Russia compresa), oltre che dell'America Latina. Indicativo il fatto che per la prima volta i Paesi dell'Unione europea
hanno fatto blocco compatto, dato che - a differenza dello scorso
anno - la Gran Bretagna ha votato per l'abolizione. Contrari, sia pure
con diverse sfumature sono stati numerosi Paesi africani ed asiatici, tra i quali la Cina. Sui 53 paesi membri della Commissione per i diritti umani, 26 si sono dichiarati favorevoli alla proposta italiana, 13 hanno votato no e 12 si sono astenuti. Un particolare ringraziamento all'Italia "la cui diplomazia, il cui governo, ha operato con impegno e intelligenza" è stato espresso in una dichiarazione dal segretario del partito radicale Olivier Dupuis. L'esponente radicale, che sottolinea anche l'impegno dell'Irlanda per una campagna che - ha come perno l'allargamento dei diritti della persona, indica come prossimo obiettivo una Risoluzione della assemblea generale dell'ONU che istituisca una moratoria universale. Ugualmente soddisfatta la associazione Nessuno Tocchi Caino.