AFGHANISTAN/COMMISSIONE DIRITTI UMANI ONU: INTERVENTO DEL PARTITO RADICALE A GINEVRA.
SE IL PROGETTO ARLACCHI VENISSE ACCOLTO CONTRADDIRREBBE L'ONU E LA SUA POLITICA. NE PATIREBBE LA STESSA CREDIBILITA' DEL SISTEMA DELLE NAZIONI UNITE
Ginevra-Roma, 10 aprile 1998. Il Partito Radicale, nella sua qualità di Organizzazione Non Governativa di Ia Categoria, ha pronunciato un altro intervento nella Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il punto all'ordine del giorno - Item 9 - prendeva in considerazione in particolare le questioni relative allo sviluppo della efficacia delle decisioni ONU e della stessa Commissione.
L'intervento radicale si è soffermato in particolare sulla contraddizione tra la chiara e pressoché unanime presa di posizione assunta dalle Nazioni Unite e dagli Stati membri sulle violazioni gravissime dei diritti della persona nell'Afghanistan dei Talebani, e il progetto sostenuto dall'UNDCP di finanziare gli stessi Talebani attraverso programmi di eradicazione delle colture di papavero da oppio.
"Non si tratta soltanto - ha dichiarato il PR - del fatto che una struttura ONU intende finanziare l'eradicazione di colture che probabilmente verranno poi reimpiantate nel campo accanto; non si tratta soltanto di un piano che legittima un regime riconosciuto da soli 3 paesi ONU; si tratta anche della credibilità delle Nazioni Unite.
Mentre l'ONU è chiarissimo sui Talebani, una Agenzia ONU, corpo esecutivo, propone una smentita politica di una posizione chiara assunta e ribadita. La credibilità dell'ONU passa attraverso il rigore e l'omogeneità delle sue decisioni; una Agenzia ONU che smentisce l'ONU e gli stati membri - su una proposta su cui tra l'altro la comunità scientifica è tutt'altro che d'accordo - pone in pericolo la credibilità e la forza dello stesso ONU."
Partito Radicale
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