(ANSA) - ROMA, 22 APR - Il padre della dissidenza cinese Wei Jingsheng ha denunciato oggi l'''atteggiamento di indifferenza'' del governo italiano nei suoi confronti e ha invece reso omaggio agli esponenti politici e a tutta la gente che ha manifestato interesse per la causa dei diritti umani e civili in Cina.
In una conferenza stampa al termine della sua prima visita in Italia, organizzata dal Partito Radicale, Wei ha definito ''molti positivi'' i risultati dei colloqui avuti con il segretario dei Democratici di Sinistra Massimo D'Alema, con l'ex ministro degli esteri di Forza Italia Antonio De Martino, con la commissione esteri della Camera presieduta da Achillo Occhetto, con i dirigenti radicali Marco Pannella e Olivier Dupuis e con il segretario della Cisl Sergio D'Antoni.
''Purtroppo ho dovuto constatare che il governo non mi ha ricevuto e sono costretto a interpretarlo come una posizione di non condanna per la questione dei diritti umani in Cina'', ha dichiarato il padre della dissidenza cinese.
A una domanda sui colloqui con D'Alema, che era reduce da un viaggio nella Repubblica popolare, Wei ha detto di ''apprezzare moltissimo che il suo partito dia un'importanza prioritaria ai diritti umani e secondaria agli interessi economici''.
''Siamo d'accordo che, senza una maggiore pressione per la democratizzazione, il dialogo con la Cina finisce per essere vano e improduttivo'', ha aggiunto il dissidente. (SEGUE).