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Orofino Veronica - 5 maggio 1998
L'origine dei conflitti balcanici? Bisogna risalire all'impero romano

ALBANIA, TUTTO COMINCIO' CON TEODOSIO

--------------------------------------------------- corriere della sera / Carlo Vulpio

<< Dal Kosovo è cominciata, nel Kosovo finirà >>. Questo si è sempre detto della carneficina nei Balcani, ma nessuno ha ancora capito se si tratta di un auspicio oppure del timore di un'altra e più grande mattanza. Anche perchè dire Kosovo significa dire Albania, visto che è albanese circa il novanta per cento della popolazione della provincia jugoslavia a cui Belgrado nega l'autonmia e vi sono partiti albanesi nelle maggioranze politiche di Montenegro e Macedonia. Se il conflitto si acuisce, quindi quindi, sarà come in Bosnia, e forse anche peggio. Perchè si risveglierebbe la voglia di indipendenza del Montenegro dalla Federazione Jugoslavia con la Serbia; la Grecia potrebbe tornare a rivendicare i territori dell'Albania meridionale; la cosiddetta Repubblica di Macedonia ("Nome usurpato, quella è solo la regione di Skopje", dicono i greci) potrebbe non offrirsi come via di fuga per gli albanesi del Kosovo ( sui quali fino a ieri si sparava a vista quando cercavano di attraversare il confine ); l'alleanz

a greco-serba si consoliderebbe, e questo infine potrebbe indurre i turchi a muoversi in soccorso dei << fratelli >> islamici in pericolo, dal momento che tra gli albanesi la religione musulmana è maggioritaria...

Questioni geopolitiche complicate. Ma non imprevedibili: perchè Kosovo e Albania non rappresentano alro che una di quelle linee di confine tra civiltà dove con più forza si manifestano i conflitti contemporanei , che non sono più ideologici o economici, ma culturali. Lo affermano, mutuando le tesi del professor S. P. Hantington, direttore dell'Istituto studi trategici di Harvard, Aurel Plasari (docente di Storia all'università di Tirana) e Piro Misha (direttore della Fondazione Soros per l'Albania) in la linea di Teodosio torna a dividere, pubblicato prima della crisi in Kosovo dalla casa editrice italo-albanese Besa.

E' al 395 d.C. alla divisione dell'Impero romano in due parti, scrive Plasari, che bisogna risalire per capire ambiguità e contraddizioni del Sud dei Balcani << perchè quella linea tagliò in due anche le menti degli albanesi, lasciandone metà alla mentalità occidentale e metà a quella orientale >>. Se a questo si aggiunge che oggi l'Albania è terra di tre religioni e che l'integralismo è sempre in agguato, appare più che giustificato il timore di Piro Misha : <>. Per evitare questo rischio, suggeriscono Plasari e Misha, bisogna fare attenzione a non usare la religione come un'ideologia.

In concreto, per il Kosovo << bisogna pensare a realizzare l'idea nazionale, non fare conti perversi che unendosi al Kosovo gli albanesi si presenteranno come nazione composta al novanta per cento di musulmani. Questo non sarebbe nè patriottismo nè islamismo albanese, ma solo la preparazione a un nuovo isolamento >>.

 
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