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Conferenza Partito radicale
Orofino Veronica - 11 maggio 1998
L'ESAME AL SENATO DEL DISEGNO DI LEGGE PER LA DEPENALIZZAZIONE DELLE DROGHE LEGGERE HA RIACCESO LE DISCUSSIONI SUL LORO IMPIEGO E LE CONSEGUENZE PROVOCATE

MARIJUANA, UNA STORIA DI ILLUSIONI

di alberto oliviero / cor. della sera / 10/5

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Lo << spinello di gruppo >> libero e la coltivazione per uso personale di merijuana saranno discussi presto in Senato, intanto, ha espresso il 5 maggio scorso il suo primo voto favorevole riguardante la depenalizzazione del consumo di gruppo e della coltivazione delle droghe leggere. Il provvedimento, definito da alcuni << un primo passo e una significativa rottura culturale con il tabù protezionista che aleggia intorno alle droghe leggere >>, in realtà fa discutere su tutti i fronti politici della maggioranza e dell'opposizione. Le discussioni al Senato, quindi, si preannunciano particolarmente accese. Differenti, infatti, sono le posizioni assunte all'interno dei due schieramenti, materializzando una contrapposizione e un modo di vedere che si alterna con fasi diverse da numerosi decenni.

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UN SEGNALE DI INCORAGGIAMENTO

GIA' RAPPRESENTA UN RISCHIO

Il disegno di legge governativo in discussione in questi giorni si propone di depenalizzare lo spinello di gruppo, tenendo conto del fatto che l'ipotesi della << escalation >> dalle droghe leggere a quelle pesanti non trova ormai sostenitori. Il problema è che allo spinello di gruppo si aggiunge quello solitario, che la marijuana è una delle tante droghe offerte sul mercato, che l'idea che ognuno se la può coltivare sul balcone è risibile, sia per la scarsa quantità coltivabile, sia per il basso tenore di cannabinoli (principi attivi della marijuana) presente nelle piante coltivate in climi che non siano caldo-umidi. Paradossalmente, lo spinello prodotto in casa, in gran parte privo di effetti sul comportamento per il basso tenore di principi attivi, potrebbe spingere alla ricerca di altre droghe più potenti, in grado di influenzare il comportamento in modo più deciso .

E' vero, il governo si propone di associare a questo provvedimento una campagna antidroga: purtroppo le precedenti campagne non hanno mai prodotto risultati positivi mentre la vendita, manifesta e ostenta, di droghe nelle strade di Torino, Napoli o Roma, non viene contrastaTA, COSì COME VENGONO EFFETTUATI SCARSI CONTROLLI DI polizia nelle discoteche e sulle strade.

La droga, insomma, è sempre più disponibile e c'è da chiedersi se un segnale permissivo - coltivatevi la vostra erba sul balcone - non autorizzerà psicologicamente i ragazzi a spingersi ulteriormente in questa direzione, non disarmerà i genitori e gli insegnanti, quanti insomma cercano, a mani nude, di contrastare quelle ingenti forze economiche che diffondono la droga e una cultura permissiva e lassista.

Si dice ancora che verranno potenziate quelle strutture che sono alternative al carcere, comunità, e via dicendo: ma bisogna anche fare attenzione a non gonfiare un settore sempre più vasto che, nei suoi propositi e spesso nei fatti, ha finalità terapeutiche solidaristiche ma può anche essere al centro di un circolo vizioso in cui risorse pubbliche, proventi e posti di lavoro dipendono proprio dall'esistenza del fenomeno droga.

Ogni provvedimento che appaia come un segnale di incoraggiamento, soprattutto ai soggetti più deboli, è un provvedimento a rischio, non soltanto per il singolo ma anche per la comunità. In questo senso è inquietante, in una linea di buonismo permissivo, il parere della Corte di Cassazione che giudica non imputabili quanti hanno commesso un delitto in stato di intossicazione cronica: anche i fumatori di spinello potranno ricorrere a questo appiglio giuridico.

 
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