Paolino,
il comunicato non era un comunicato antiproibizionista, bensi' un comunicato contro le violazioni dei diritti umani, la pena di morte, e il sostegno che Arlacchi ha dato alla politica cinese. E' per questa ragione che il comunicato non riporta le ragioni dell' antiproibizionismo, ma semmai si limita a sottolineare le implicazioni della guerra alla droga in termini di violazioni dei diritti umani.