Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale transnazionale per la libertà del Tibet e per la democrazia in Cina.
Numero 71 del 18 maggio 1998
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"I truly believe that individuals can make a difference in society. Since periods of great change such as the present one come so rarely in human history, it is up to each of us to make the best use of our time to help create a happier world".
Tenzin GYATSO, the Fourteenth Dalai Lama, 1992
Pubblicato in inglese, francese, spagnolo e italiano.
APPROVATE DUE RISOLUZIONE DAL PARLAMENTO EUROPEO SU TIBET E CINA.
IL PE DENUNCIA LA POLITICA DELLA COMMISIONE E DEL CONSIGLIO.
Sole poche righe per presentare questo numero, denso di informazioni e notizie, di "Libertà per il Tibet - Democrazia per la Cina Fax".
Il Parlamento europeo ha approvato due risoluzioni d'urgenza: la prima su Cina e traffico di organi, la seconda sulla situazione in Tibet. Una notizia importante specialmente alla vigilia della visita ufficiale della delegazione dell'Unione europea a Pechino. Una occasione per poter incidere anche sulla attuale vergognosa politica del Consiglio e della Commissione (europei) verso il regime cinese. Per poter finalmente delineare chiarezza di intenti e programma di lavoro, in sintonia con il rispetto dei diritti fondamentali della persona, per le relazioni tra l'Unione e Pechino.
Inoltre queste risoluzioni si rivolgono alle Nazioni Unite per sollecitare numerosi punti di lavoro. E' il caso in questa occasione di ricordare l'appello di 1.300 parlamentari del mondo che richiedono di aprire un processo di dialogo tra Cina e istituzioni tibetane in esilio, attraverso un primo incontro tra Kofi Annan ed il Dalai Lama. Poche settimane ancora ci dividono dalla chiusura dei parlamenti per le ferie estive, ma riteniamo che ancora uno sforzo debba essere compiuto nel raccogliere adesioni su quest'appello per raggiungere al più presto quota duemila. Chi volesse ricevere la documentazione relativa, preparata in numerose lingue, puo' rivolgersi alle sedi del Partito Radicale transnazionale.
Come vedete occasioni non mancano e forse questo impegno, collettivo, del Partito Radicale, dei Tibet Support Group, delle Comunità tibetane, puo' aiutare, deve aiutare, lo sforzo, le disillusioni, che permeano i militanti della Tibetan Youth Congress, in sciopero della fame fino alla morte a New Dheli. Per convincere loro, e noi stessi, che qualcosa di concreto, di reale, è possibile fare oggi per il Tibet. E che lo si sta facendo.
Buon lavoro
* DAL PARLAMENTO EUROPEO
RISOLUZIONE SULLA SITUAZIONE IN TIBET
Su iniziativa dei gruppi ARE e Verdi, il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione d'urgenza sul Tibet e sull'iniziativa dello sciopero della fame di alcuni militanti della TYC di New Delhi. Nel documento il PE "deplora il fatto che il Consiglio e la Commissione non abbiamo dato seguito alla sua richiesta di nominare un rappresentante speciale dell'Unione per il Tibet" e "considera insifficienti le iniziative prese dall'UE per ottenere la liberazione del Panchen Lama". Il PE chiede inoltre che l'UE si mobiliti per far procedere le Nazioni Unite alla "nomina di un relatore speciale sul Tibet", all'iscrizione della questione del Tibet all'ordine del giorno della prossima Assemblea Generale e affinché il Segretario Generale riceva il Dalai Lama come primo passo di un'azione di mediazione tra i governi cinese e tibetano in esilio, come richiesto da 1.300 parlamentari firmatari dellìappello promosso dal Partito Radicale transnazionale.
TIBET/DICHIARAZIONE DI VOTO DI OLIVIER DUPUIS, SEGRETARIO DEL PRT.
"Signora Presidente, visto che il collega Colajanni (Gruppo PSE, ndr) tira in ballo la questione della visita della delegazione del Parlamento europeo in Cina, vorrei chiedere ai colleghi quante settimane vi sono in un anno. Ebbene, ve ne sono 53. E quando è che si recherà la nostra delegazione in Cina? La settimana dell'anniversario di Tien An Men. Questo è dovuto al nostro segretariato, alla nostra delegazione per le relazioni con la Cina. Questo è il nostro Parlamento, questo è il suo modo di dare seguito alla nostra richiesta, alla denuncia che facciamo delle violazioni dei diritti umani, alla denuncia che facciamo, oggi, di un fatto abominevole - ché altrimenti non si può qualificare - che riguarda il Tibet: questa è la risposta per il Tibet, per il Turchestan, per la Mongolia interna, per le sorti di un miliardo e trecento milioni di cinesi che - fino a prova contraria - non vivono in democrazia.
E' ora di finirla di dire che aspetteremo qualcosa. I tibetani aspettano da quarant'anni e non hanno avuto nessuna risposta; i cinesi aspettano da cinquant'anni, dalla lunga marcia, e non hanno visto nessun progresso in materia di diritti dell'uomo. Possiamo poi continuare lamentandoci dell'India, dei suoi esperimenti nucleari. Nessuno è favorevole agli esperimenti nucleari, però, al pari della Francia o dell'Inghilterra, che si sono trovate di fronte a un regime nazista negli anni '30, l'India - che è una democrazia imperfetta, nessuno lo nega - si trova confrontata al più grande impero totalitario del mondo, e qualcuno vorrebbe che rinunciasse alla possibilità di difendersi! Vorrei che anche su questo si cominciasse a ragionare un po'".
TIBET/COMUNICATO DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE
Sulla risoluzione sul Tibet approvata dal PE, il PRT ha rilasciato alle agenzie il seguente comunicato: "In un momento in cui sempre più i governi occidentali rinunciano ad agire con determinazione per difendere e promuovere la democrazia e lo Stato di Diritto in Cina, limitandosi, tutt'al più - ma non è nemmeno il caso per l'Europa - a mercanteggiare sull'espulsione di qualche prigioniero politico, in un momento in cui l'Europa riprende la politica di sinistra memoria che aveva adottato rispetto all'Unione Sovietica, è particolarmente importante che un'istituzione come il Parlamento Europeo reiteri il suo profondo attaccamento alle questioni della democrazia in Cina e della libertà in Tibet denunciando il Consiglio e la Commissione."
RISOLUZIONE SUL TRAFFICO DI ORGANI DI CONDANNATI A MORTE IN CINA.
Il 15 maggio il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che condanna la vendita di organi di condannati a morte da parte dell'Esercito della RPC. Hanno votato a favore i gruppi PPE, ARE, Verdi, Liberali e UPE, contro PSE e GUE.
CINA/DICHIARAZIONE DI OLIVIER DUPUIS, SEGRETARIO PRT E GIANFRANCO DELL'ALBA, EURODEPUTATO RADICALE.
A tale proposito i deputati europei Olivier DUPUIS, segretario del PRT, e Gianfranco DELL'ALBA (Gruppo ARE) hanno dichiarato: "E' finalmente a larga maggioranza che il PE chiede al Consiglio e alla Commissione di prendere tutte le iniziative affinché le Nazioni Unite istituiscano senza ritardi una Commissione di inchiesta internazionale. Una presa di posizione del Parlamento che costituisce con quelle - numerose - del PE in questi ultimi anni sulla situazione dei Diritti dell'Uomo in Cina, sulla situazione in Tibet, nel Turchestan orientale, in Mongolia interna e ad Hong Kong che, a questo titolo, essere presentata, spiegata e difesa con forza dalal delegazione PE/Cina che si recherà a Pechino la settimana prossima.RISOLUZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO
Per ragioni di spazio il testo della risoluzione sul traffico degli organi dei condannati a morte sarà pubblicata nel prossimo numero di "Tibet-Cina Fax".
* DALLA COMMISSIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI UMANI
LE INIZIATIVE RADICALI
di Olga CECHUROVA (rappresentante del PR a Ginevra)
Il Partito radicale nella sua qualità di ONG ha partecipato anche quest'anno ai lavori della Commissione sui Diritti umani e della Sotto-commissione sulle minoranze. E' stato depositato un intervento scritto sulla questione della libertà religiosa in Tibet, nel quale si è fatto il punto sui numerosi concreti casi di violazione della libertà individuale e dei diritti collettivi, cosi' come sulla campagna contro la figura religiosa del Dalai Lama e la detenzione del giovane Panchen Lama, ad opera di Pechino. Su questi temi e sul continuo progressivo deterioramento della situazione il Partito Radicale ha richiesto alla "Commissione degli Stati Membri" di adottare una risoluzione di censura nei confronti della Cina.
All'interno dell'item 10 il PRT è intervenuto in aula, ottenendo grande attenzione, ed esprimendo una dura e ferma condanna sui discriminatori trattamenti, economici e politici, della Cina nei territori annessi del Tibet, Turchestan orientale e Mongolia interna: arresti arbitrari, esecuzioni capitali, trasferimenti di popolazione, controlli, atti di Polizia repressivi della libertà di religione e di opinione.
Infine è stata posta all'attenzione della Commissione la situazione di uno dei leader della resistenza mongola interna all'annessione cinese, Hada, attualmente in carcere a causa della sua attività politica. Il caso di Hada è stato preso a simbolo dei destini dei numerosi esponenti politici delle opposizioni in Cina, che versono in penose condizioni di detenzione nei "laogai" cinesi, scontando lunghissime pene detentive. Anche in questa occasione il PRT ha richiesto alla Commissione di esprimere una dura condanna nei confronti della Repubblica popolare di Cina.
TIBET CINA TELEX
CINA-TIBET/IL DALAI LAMA INCONTRA WEI JINGSHENG
A Boston (USA) il Dalai Lama, di fronte a centinaia di persone, studenti e docenti cinesi rifugiatisi in USA, si è incontrato col dissidente cinese Wei Jingsheng, al ritorno dal suo viaggio in Europa.
CINA/A CHENGDU CAPOLUOGO DEL SICHUAN PROTESTE DEGLI AMBULANTI
Migliaia di persone hanno partecipato nella città meridionale cinese di Chengdu ad una manifestazione di protesta per gli scontri tra agenti e venditori ambulanti che lo scorso 30 aprile hanno provocato la morte di cinque persone ed il ferimento di una trentina di commercianti del capoluogo del Sichuan. Lo ha reso noto l'organizzazione "Human Rights China".
CINA/LA PROVINCIA DI SICHUAN A MILANO
Il prossimo 26 maggio rappresentanti del Governo locale del Sichuan (Cina) arriveranno a Milano per presentare negli uffici dell'ICE (Istituto per il Commercio Estero) del capoluogo lombardo 15 progetti per l'impianto di attività industriali nella loro regione di 110 milioni di abitanti. Il Sichuan ha creato tre zone di sviluppo ad alta tecnologia a Chengdu, Chongqing e Mianyang. Si tratta di aeree che godono delle politiche preferenziali delle "economic zone". Si preannunciano per gli operatori italiani grossi affari sopratutto nel settore automobilistico, edile, dell'imballaggio, chimico, farmaceutico e dell'energia.
INDIA/ATOMICA/DALAI LAMA
Il Dalai Lama ha difeso il diritto dell'India a entrare nel club atomico. "Bene ha fatto l'India a farsi valere". Il Dalai Lama in visita a Madison, Wisconsin (USA), ha osservato che il possesso dell'arma atomica non puo' essere considerato un privilegio esclusivo del mondo ricco.
INDIA/MANIFESTAZIONI DI NEW DELHHI/GEORGE FERNANDES
Il Ministro della difesa indiano, leader del Partito Samata, George Fernandes, si è rivolto al Segretario Generale delle Nazioni Unite perché siano esperite tutte le vie possibile per aprire un processo di dialogo tra Pechino ed il Dalai Lama.
TIMOR EST/MANIFESTAZIONI DI NEW DHELI/RAMOS HORTA
Il Premio Nobel per la Pace, Ramos Horta, leader dell'opposizione di Timor est al regime di Suartho, ha premuto sui manifestanti della TYC in sciopero della fame fino alla morte perché interrompano la loro azione offrendosi di "parlare a favore della causa tibetana ovunque mi rechero'".
RASSEGNA STAMPA
- "L'immolation d'un tibétain met en cause la stratégie de non-violence du Dalai lama" di Francoise Chipaux (Le Monde, Francia, 2 maggio). Cause e ragioni della disillusione dei manifestanti di New Delhi dopo il suicidio di Thupten Ngotup.
- "Il Dalai Lama testimonial di negozi ecologici per liberare 12 reclusi tibetani" di A.Gu. (Il Messaggero, Italia, 13 maggio). Dalai Lama e saponette: a sostegno della lotta per liberare 12 prigionieri in Tibet.
- "Buddhismo. La tradizione, il Dalai Lama e altro" (Il Sole 24 ore, Italia, 10 maggio). Sulle vicende politiche del Tibet.
- "Dialogue avorté à Genève sur l'avenir "déjà réglé" du Tibet" di Jean-Claude Buhrer (Le Monde, Francia, 13 maggio). Dalla proposta del deputato regionale socialista Regis De Battista, di Ginevra, di proporre una conferenza, nella città svizzera, tra una delegazione ufficiale cinese e rappresentanti tibetani, una analisi sulla situazione internazionale.
- "China riled by official in New Delhi" di John F.Burns (The International Herald Tribune, 6 maggio). Analisi sulle dichiarazioni del Ministro della difesa indiano George Fernandes, sulla politica cinese in Tibet, Birmania e Pakistan, fautrice di instabilità nella regione.
- "La politica italiana verso i dissidenti: ignorarli" di Gianni Riotta (Il Corriere della Sera, Italia, 8 maggio). J'accuse del noto editorialista italiano sulla politica estera italiana in materia di diritti umani.
- "Né grazia, né giustizia: 1939: morire per Danzica. 1938: digiunare per il Tibet. Il Governo in esilio chiede l'apertura di un ufficio di rappresentanza a Roma" di Luigi Manconi (Il Foglio, Italia, 9 maggio). Manconi, leader dei Verdi italiani, si pronuncia a favore dei digiunatori di New Dehli con una proposta al Sindaco di Roma: consentire l'apertura di una ambasciata tibetana nella capitale italiana.
APPUNTAMENTI
- 2 giugno (ore 17): Orvieto (Italia), Palazzo dei Sette. Conferenza pubblica "Politica e religione in Tibet". Parteciperanno tra gli altri: Geshe Jampa Gyatso, dell'istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, i responsabili del Comitato Umbria-Tibet, Aldo Mastroianni, ricercatore. L'evento è a favore della monaca tibetana Ngawang Sangdrol, condannata a 18 anni in Tibet.
- 6 giugno: Osnabruck (Germania), Conferenza internazionale su "Tibet e Birmania". Parteciperanno: il Dalai Lama, Erkin Alptekin (Turchestan orientale), Klemens Ludwig (TID), Michael van Walt van Praag (UNPO) e vari esuli tibetani e birmani. Per informazioni: Aktionszentrum Dritte Welt: tel +49-541-260.981 fax 28896.
SECONDA PAGINA
TIBET/LA RISOLUZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO EUROPEO
Diritti dell'uomo - B4-0511, 0537e 0538/98
Il Parlamento europeo,
- viste le sue precedenti risoluzioni sulla Repubblica Popolare Cinese e il Tibet,
A. considerando che sei attivisti tibetani, Dawa Gyalpo, Dawa Tsering, Karma Sichoe, Palzom, Yndung Tsering e Kunsang hanno intrapreso uno sciopero della fame a New Dehli in occasione del 39&ring anniversario dell'insurrezione tibetana contro i cinesi, e che, giunti al 49&ring giorno di digiuno, la polizia indiana ha deciso di fermare i sei attivisti appellandosi ad una legge che vieta il suicidio,
B. profondamente colpito dal fatto che al momento dell"intervento della polizia, Thunpten Ngodup, un anziano tibetano che li assisteva fin dal primo giorno si è dato fuoco in segno di protesta, morendo poi in un ospedale di New Delhi,
C. considerate le richieste dei sei digiunatori nei confronti delle Nazioni Unite:
a) ripresa della discussione sul Tibet sulla base delle risoluzioni ONU del 1959, 1961 e 1965;
b) nomina di un relatore speciale per il Tibet e di un inviato che possa promuovere iniziative atte a trovare una pacifica soluzione del problema tibetano;
c) richiesta che la Cina promuova un referendum sotto l"egida dell"ONU per accertare la volontà del popolo tibetano,
D. preso atto che altri cinque tibetani hanno cominciato uno sciopero della fame ad oltranza,
E. sottolineando come questi fenomeni siano l"espressione della disperazione del popolo tibetano dopo quarant"anni di occupazione cinese,
F. preso atto della visita in Tibet dal 1&ring al 10 maggio 1998 della Troika UE, a livello degli ambasciatori accreditati a Pechino, che si inquadra nel dialogo tra l"UE e la Cina sui diritti dell"uomo, e che ha lo scopo di raccogliere informazioni sulla situazione sociale, economica e politica del Tibet,
1. chiede al Consiglio e alla Commissione, nell"ambito delle loro rispettive competenze, di adoperarsi perché venga nominato un relatore speciale ONU sul Tibet;
2. chiede agli Stati membri di adoperarsi affinché la questione del Tibet sia iscritta quanto prima all"ordine del giorno della prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite;
3. appoggia la richiesta di 1.300 parlamentari di tutto il mondo al Segretario Generale delle Nazioni Unite affinchéincontri S.S. il Dalai Lama come primo passo di un"azione di mediazione sotto l"egida dell"ONU fra il governo cinese e il governo tibetano in esilio;
4. invita il governo cinese ad avviare un dialogo politico con il Dalai Lama sul futuro del Tibet;
5. deplora che il Consiglio e la Commissione non abbiano dato seguito alla sua richiesta di nominare un rappresentante speciale dell'Unione europea per il Tibet, espressa nella sua risoluzione in materia del 15 gennaio 1998 (1), e chiede al Consiglio di procedere senza ulteriori indugi alla sua nomina;
6. ritiene insufficienti i passi compiuti dall'Unione europea per ottenere la liberazione del Panchen Lama, giovane tibetano di 8 anni, attualmente detenuto in un luogo segreto dalle autorità della Repubblica Popolare Cinese;
7. chiede al Consiglio di riferirgli quanto prima sulla visita della Troika UE in Tibet;
8. incarica la sua delegazione parlamentare di sollevare la questione del Tibet in occasione della prossima visita della delegazione nel giugno 1998;
9. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, al Segretario Generale delle Nazioni Unite, al Presidente dell"Assemblea Generale delle Nazioni Unite, al governo della Repubblica Popolare Cinese e al governo tibetano in esilio.